lunedì 13 gennaio 2014

Sms volgare su cellulare intestato ad altri: possibile querela

Cass. Pen., sez. V, sent. 19.12.2013 n° 51395

E' legittima l'azione penale, nel caso di sms a contenuto volgare, se la destinataria è l'utilizzatrice del telefono cellulare, anche se non ne è proprietaria. E' quanto emerge dalla sentenza 19 dicembre 2013, n. 51395 della Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione.

Il caso vedeva un uomo inviare, tramite telefono cellulare, un sms a contenuto volgare, avente quale destinataria una donna diversa da quella che, effettivamente, era la proprietaria dell'utenza telefonica. Ad avviso del Giudice di pace, nella specie, era da escludere la procedibilità dell'azione penale, "non ritenendo legittimata alla proposizione dell'istanza punitiva la destinataria del messaggio, la quale non risultava titolare o contitolare dell'utenza telefonica, intestata alla madre".

I giudici di legittimità ribaltano completamente la prospettiva adottata dal Giudice di pace, il quale aveva optato per la non procedibilità penale, sostenendo che l’utilizzatrice del cellulare, figlia della proprietaria dell’utenza telefonica, non potesse agire contro l’uomo. Ciò che conta, invece, è che ella, proprio come utilizzatrice del cellulare, sia stata destinataria del messaggio, e quindi sia parte offesa.

Secondo gli ermellini "L'art. 120 c.p. attribuisce il diritto di querela alla persona offesa dal reato, ossia alla persona titolare dell’interesse direttamente protetto dalla norma incriminatrice. La sentenza impugnata, invece di prendere atto che la querelante, utilizzatrice del telefono al quale era stato inviato il messaggio, era la destinataria di quest'ultimo, ha valorizzato un profilo assolutamente irrilevante rispetto alla ratio della fattispecie, ossia la titolarità formale dell'utenza".


(Da Altalex del 13.1.2014. Nota di Simone Marani)