giovedì 30 gennaio 2014

Avvocatura chiede modifiche su Rca e abrogazione legge Fornero

Incontro col Pd: chieste modifiche al decreto su Rc auto
e l'abrogazione legge Fornero sulle cause di lavoro

"L'incontro delle rappresentanze dell'avvocatura, tra cui Cnf, Oua, Anf, con il responsabile Giustizia del Partito democratico on. Alessia Morani è stato sostanzialmente positivo, tanto da far prevedere all'esponente dem una "istituzionalizzazione" del tavolo di confronto. Le nostre richieste sono molteplici, e tutte hanno come comune denominatore di rimediare al corto circuito che le misure inefficaci e punitive emanate dai governi negli ultimi mesi hanno creato nel funzionamento della macchina della giustizia e nella difesa dei diritti dei cittadini". Lo dichiara il segretario generale dell'Anf Ester Perifano. "Sul tavolo - continua Perifano - abbiamo posto una serie di temi assolutamente urgenti, non solo per la categoria forense, ma per tutto il sistema giustizia del Paese: nel decreto Destinazione Italia in corso di conversione occorrono modifiche consistenti con l'abrogazione delle norme punitive per i cittadini che vi sono state introdotte, a partire da quelli afferenti la Rca, come il depennamento dei risarcimenti per i cosiddetti danni lievi e la decadenza del diritto di richiesta di risarcimento in mancanza di apertura della pratica entro 90 giorni dall'incidente. Abbiamo poi chiesto - aggiunge Perifano - il ritiro, da parte del Governo, del ddl delega che contiene le modifiche del processo civile, ennesimo intervento in materia ma sempre drammaticamente scollegato dalla realtà dei tribunali italiani, che avrebbero bisogno piuttosto della attuazione delle norme gia' approvate e mai partite, ad esempio i 400 ausiliari presso le CdA previsti dal Decreto del Fare. Assolutamente inaccettabili le norme introdotte con la Legge di stabilità relative alla forte diminuzione dei compensi nel caso di patrocinio a spese dello Stato. "E da ultimo, in un'ottica di riforma del mercato del lavoro con l'annunciato Job's act,   l'abrogazione della legge Fornero per le controversie in materia di lavoro, che sotto il profilo processuale ha reso ancora più caotico il sistema di accesso alla tutela dei diritti" - conclude Perifano. L’Organismo Unitario dell’Avvocatura esprime grave preoccupazione per lo svolgimento dell’iter parlamentare per la conversione del DL “Destinazione Italia” (n.145-2013).  Alla Morani, l’Oua ha espresso la forte contrarietà per diversi emendamenti proposti in sede di conversione in Commissione, che risultano drammaticamente peggiorativi e frutto di evidenti e intollerabili pressioni lobbistiche. L'Oua, già ascoltata in Commissione Finanze alla Camera ritiene, inoltre, intollerabile la proposta di tabellare il danno da morte, ovviamente al ribasso, lasciandone la determinazione ad atti amministrativi del Ministero dello Sviluppo Economico. L’Oua ha denunciato il pericoloso tentativo di aggirare la sentenza 180/209 della Corte costituzionale mediante surrettizie modifiche dell'art.149 e 144 del Codice delle assicurazioni. “È  da respingere – sottolinea il presidente Oua, Nicola Marino -  la stravagante ipotesi emendativa volta a introdurre costosi arbitrati obbligatori nella materia RC auto, materia nella quale non è più neanche prevista la mediazione obbligatoria, col solo risultato di impedire l'accesso alla giurisdizione per i danni da circolazione stradale. Stessa considerazione – aggiunge Marino - rispetto alla previsione di introdurre improvvisate modifiche sanzionatorie penali con effetti anche sull'avvocato che difende il danneggiato in una causa civile”. Inaccettabili appaiono, pure, le limitazioni risarcitorie introdotte indirettamente attraverso la previsione di obblighi generici di condivisione dell'ammontare del danno tra danneggiato e debitore o i tentativi di imporre curiose strutture dirigiste che dovrebbero determinare la pretesa corretta determinazione dell'ammontare del danno. Forte dissenso in particolare è stata espressa per quanto riguarda la trattazione dell'art.8 in materia di RC auto. Infatti, denuncia l’Oua, con questa norma si sta consumando una vera aggressione alle garanzie e alle tutele dei cittadini.

Ecco cosa cambia per il danneggiato, ha perso il diritto:

1. di riparare l’auto dove ritiene opportuno; infatti qualora intenda farlo rimane a suo carico la differenza tra il costo di un lavoro eseguito a regola d’arte, e a prezzi di mercato, e la minor somma che l’assicuratore liquiderà parametrandola all’indeterminato importo che asseritamente verrebbe corrisposto ad un riparatore convenzionato;

2. al risarcimento del danno al mezzo nel caso di mancata riparazione;

3. all’integrale risarcimento ora limitato, quanto al veicolo, in violazione dell’art. 2058 cc, al valore commerciale del mezzo, con esclusione peraltro di fermo tecnico, spese di soccorso e traino, spese per nolo di mezzi sostitutivi e delle spese di demolizione e re immatricolazione;

4. al rimborso delle spese mediche e di cura, che dovrà effettuare presso centri medici convenzionati con le assicurazioni;

5. di cedere il credito e pertanto, in caso di riparazione presso officina non convenzionata, oltre a non venire integralmente risarcito, dovrà comunque anticipare le spese e poi attendere il risarcimento;

Non solo.

• Si prevede che la compagnia potrà attendere fino a sei mesi per formulare l’offerta, il danneggiato non potrà più prendere visione della documentazione alla base del rifiuto del pagamento e addirittura non potrà agire in giudizio prima di sei mesi;

• infine tutti i danneggiati da circolazione stradale perderanno il diritto al risarcimento se non formuleranno una richiesta danni entro 90 giorni dal fatto.

Per queste ragioni l’Oua ha inviato a tutti i Partiti un documento che ribadisce la necessità che il Parlamento in sede di conversione blocchi tutte quelle norme che favoriscono esclusivamente le Compagnie assicurative, a scapito dei diritti dei danneggiati.

(Da Mondoprofessionisti del 30.1.2014)