mercoledì 8 gennaio 2014

No all'avvocato-imprenditore

di Maurizio De Tilla (Presidente Anai)

L'Anai, Associazione nazionale avvocati italiani, ha invitato la Cassa Forense a rifiutare il ruolo di intermediario finanziario per sostenere l’accesso al credito degli avvocati per i fondi europei.   Ne spiega le motivazioni, nel numero di novembre de 'Il Giornale delle partite iva', il presidente Anai, Maurizio De Tilla: "Si parla di un Action Plan sulle libere professioni, destinato a definire le modalità dei fondi comunitari per il ciclo 2014-2020. A tanto si giungerebbe attraverso la equiparazione dei professionisti ai piccoli e medi imprenditori. Con un ruolo attribuito alle Casse professionali di collettore e intermediario finanziario. Ma l'avvocatura non può accettare questa assimilazione che ha sempre contrastato".   Secondo De Tilla, "la funzione costituzionale degli avvocati è stata riconosciuta anche dal Parlamento Europeo che ne ha escluso la soggezione alle regole della concorrenza che sono peculiari delle imprese. Commetterebbe un grave errore la Cassa forense (concetto estensibile a tutte le casse professionali) a snaturare la propria funzione, fornendo alibi all'Antitrust e agli assertori delle liberalizzazioni selvagge".

(Da Mondoprofessionisti del 7.1.2014)