venerdì 24 gennaio 2014

OUA sollecita approvazione parametri forensi

di Anna Costagliola

Le Presidenze di Senato e Camera hanno assegnato la bozza di decreto del Ministro della Giustizia recante i nuovi parametri per la determinazione del compenso dell’avvocato, in attuazione della legge forense, alle rispettive commissioni Giustizia per il prescritto parere.

Lo schema di decreto, che tiene conto sostanzialmente dell’impianto proposto dall’Avvocatura, appare condivisibile, pur richiedendo talune modifiche migliorative per promuovere ancor maggiore chiarezza e trasparenza per operatori e cittadini.

L’Organismo Unitario dell’Avvocatura (OUA) ha rivolto un appello ai due presidenti delle Commissioni Giustizia di Senato e Camera per una rapida trattazione del decreto governativo per i parametri dei compensi forensi. Il provvedimento è in calendario in Commissione al Senato per i prossimi giorni e per questa ragione il presidente dell’OUA, Nicola Marino, ha inteso sollecitare la relativa trattazione ricordando come molti avvocati versino in una difficile situazione economica a causa della crisi, dei mancati pagamenti, nonché degli aumenti dei costi della giustizia.

I compensi vigenti, ritiene il presidente OUA, sono irrisori, per cui servono nuovi parametri che, seppur con alcune criticità e contraddizioni, possano dare una risposta alle difficoltà dell’Avvocatura.

L’iter di approvazione del D.M. è iniziato quasi un anno fa, quando cioè, nel febbraio scorso, il Consiglio Nazionale Forense (CNF) ha messo a punto la bozza di regolamento da proporre a Via Arenula, in attuazione della riforma forense (art. 13, co. 6, L. 247/2012). Ormai in dirittura di arrivo, pur se, come sostiene la stessa Avvocatura, non rappresenta la soluzione ideale, tuttavia l’atteso decreto contribuisce a mitigare notevolmente il danno derivato agli esercenti della professione forense, oltre che dalla situazione di stallo normativo che si è determinata all’indomani dell’abrogazione delle previgenti tariffe, dalla grave situazione economica in cui versa il Paese.


(Da diritto.it del 24.1.2014)