sabato 30 gennaio 2016

OUA: “LIQUIDAZIONE IMMEDIATA PATROCINIO A SPESE STATO”



Urgente tutelare gli avvocati che difendono i meno abbienti. Alla luce delle recenti novità legislative introdotte con la legge di stabilità in materia di patrocinio a spese dello stato, fra le quali la possibilità di compensare con le imposte i crediti maturati nei confronti dell’erario da parte degli avvocati che assistono i meno abbienti, l’Organismo Unitario dell’Avvocatura, con un deliberato già approvato lo scorso novembre, ritiene importante valorizzare anche la previsione che il giudice accolga direttamente l’istanza in merito alla liquidazione delle parcelle contestuale al deposito del provvedimento decisorio della fase processuale.
Invero, da oggi si può superare il ritardo cronico della liquidazione dei compensi degli avvocati che assistono i più deboli e consentire la messa a regime anche del nuovo sistema di fatturazione elettronica.
Per queste ragioni l’OUA richiama gli uffici giudiziari competenti a dare da subito piena attuazione a tale essenziale innovazione consentendo all’avvocatura e ai cittadini di fruire dei benefici della riforma.

CS OUA del 29.1.2016

lunedì 25 gennaio 2016

Se il legale aderisce all’astensione, il giudice deve rinviare l’udienza



Cass. sez. II Pen. Sent. n. 2988 dep. il 22.1.2016

La mancata concessione, da parte del magistrato, del rinvio richiesto dal difensore, che abbia comunicato la propria adesione all’astensione nazionale dall’attività processuale, integra un’ipotesi di nullità ai sensi dell’art. 178, comma 1, lett. c), c.p.p., per mancata assistenza dell’imputato.
E’ quanto affermato dalla Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3037/2016, depositata il 22 gennaio scorso.

Estratto da dirittoegiustizia.it

giovedì 21 gennaio 2016

Avvocati e crisi: in ottomila lasciano la toga



Qualcuno li ha già definiti i "nuovi poveri": gli avvocati, una categoria di professionisti considerata a lungo al riparo dagli alti e bassi dell'economia, stanno sentendo tutto il peso della crisi. In Italia nel 2015 sono almeno ottomila quelli che hanno scelto di dismettere la toga. Come? Non rinnovando l'iscrizione alla cassa forense, che a seconda del titolo - da praticante non abilitato fino ai Cassazionisti - varia dai 70 ai 205 euro annui. È un numero, quello degli avvocati in fuga, esiguo se confrontato col totale - circa 240mila professionisti del foro contro i 50mila della Francia - ma indicativo di quello che sembra a tutti gli effetti un declino della professione. "L'iscrizione è diventata obbligatoria ufficialmente dal primo gennaio 2014" spiega  Nunzio Luciano, presidente della Cassa forense. "Negli 8mila avvocati in fuga sono comprese molte persone che hanno sempre avuto un altro impiego principale - il più delle volte nella pubblica amministrazione - e che magari esercitavano solo per hobby, o non esercitavano affatto. Resta il fatto che la cifra è elevatissima". E il futuro è tutt'altro che roseo, perché a oggi sono "oltre 80mila gli avvocati che hanno un reddito da fame. È molto probabile che una parte di loro abbandonerà la professione", continua Luciano. Tra i più colpiti i giovani e le donne "che percepiscono un reddito dimezzato rispetto ai loro colleghi maschi". Ma iniziano a soffrire anche le fasce intermedie, "specie se non specializzate". Ai tempi della crisi trascinare qualcuno in tribunale è diventato un lusso: "I contenziosi hanno costi altissimi, chi è in difficoltà o non può permettersi una spesa simile" spiega ancora il presidente della Cassa forense. "L'avvocato d'ufficio viene pagato pochissimo. Per una causa delicata come quella di un divorzio con figli può percepire anche 100 euro". Prima di essere pagati, poi, possono trascorrere anche anni: "Stiamo cercando di introdurre norme per abbattere i tempi di pagamento per chi difende i soggetti meno abbienti", spiega. Per Luciano i "veri monopolisti sono le grandi assicurazioni che non retribuiscono il legale in base a parametri di minimo perché non esistono più. La retribuzione è ridotta all'osso a scapito della qualità". A chi propone il numero chiuso per arginare l'enorme offerta, Nunzio Luciano risponde che "ormai è tardi". "Dai dati in mio possesso risulta che gli iscritti alle facoltà di giurisprudenza sono sempre meno. Era necessario agire prima e introdurre il numero programmato nel secondo anno accademico per evitare il boom e permettere a persone meritevoli di trovare comunque un'altra strada senza restare fuori dal mercato".

(Da Mondoprofessionisti del 21.1.2016)

martedì 19 gennaio 2016

Stalking: è persecuzione se destabilizza serenità o aggrava malessere



Cass. V Sez. Pen., Sent. 11.11.2015, n. 45184

Nelle vittime di stalking che già soffrono di uno stato di precarietà psichica per motivi personali e per particolari contesti familiari al momento dei fatti incriminati, la loro fragilità non rileva al fine dell’esclusione del reato, anzi, specie se nota al reo, rende la vittima meritevole di maggiore tutela. Ha così statuito la Corte di Cassazione in una recente pronuncia che riguarda il caso di un uomo, condannato per atti persecutori o stalking ai danni della figlia dell’amante della propria moglie. Il soggetto si rivolge alla Corte di Cassazione deducendo che le corti territoriali, nelle pronunce di condanna, non avevano  tenuto conto dello stato psicologico in cui versava la vittima precedentemente ai fatti criminosi: la giovane, infatti, già orfana di madre, aveva da poco perso anche il padre.
Secondo il ricorrente quindi la fragilità della ragazza era dovuta agli eventi spiacevoli che aveva vissuto e quindi il “perdurante e grave stato di ansia e di paura”, che, a norma di legge, deve prodursi perché si realizzi il reato di stalking, non poteva specificatamente essere riconosciuto come conseguenza diretta delle condotte incriminate.  Pertanto l’uomo lamentava l’inconsistenza delle prove presentate a suo carico e una erronea applicazione dell’articolo 612 bis del Codice Penale. La Suprema Corte si sofferma ad analizzare la norma sopracitata e, basandosi anche sui precedenti giurisprudenziali propri e costituzionali, conferma che non sia essenziale che la persona offesa modifichi le proprie abitudini di vita, purché la condotta persecutoria determini come conseguenza un turbamento della “serenità e dell’equilibrio psicologico della vittima”. Tale destabilizzazione si può provare tramite un’accurata osservazione del comportamento del soggetto e delle sue dichiarazioni e dalle sue condizioni.
Nelle sentenze di merito oggetto di ricorso, nota la Cassazione, si dà ampio spazio al racconto della giovane, la quale riportava di aver subito minacce, strattonamenti, e che le venivano rivolte frasi piene di disprezzo, che spesso evocavano la prematura morte del genitore, per il quale non era celato di certo il risentimento dovuto alla relazione extra-coniugale intrattenuta con la moglie dell’imputato. Un soggetto già fragile, come la giovane vittima del caso di specie, secondo la Cassazione merita maggiore tutela rispetto alle condotte qualificabili come atti persecutori, “dove gli eventi indotti ben possono costituire aggravamenti di un’ansia od un timore pre-esistenti, ed altrimenti provocati”.
Pertanto la Cassazione, ritenendo legittime le conclusioni della Corte territoriale per cui lo stato psicologico pregresso della vittima non esclude la sussistenza del reato, rigetta il ricorso e conferma la condanna del ricorrente.

Maria Anna Cappelleri (da filodiritto.com del 15.1.2016)

venerdì 15 gennaio 2016

I CORSI DEL 2015



Questo l’elenco dei corsi organizzati o coorganizzati dall’A.G.A. nel 2015 ai fini della dichiarazione da presentare all'Ordine



"Spese processuali - Parametri - Lite temeraria" 19 Dicembre

Sala Romeo del Palazzo delle Culture di Giarre, piazza Macherione.

Relatori ANTONI CIAVOLA e MASSIMO LO GIUDICE.

3 crediti formativi in materia obbligatoria.



DNA E ACCERTAMENTO DEL FATTO REATO – 2 e 3 Ottobre

Sala adunanze Palazzo Giustizia Catania

Relatori vari

6 crediti formativi



INFORMAZIONE, DETENUTI E MONDO CARCERARIO 4 Luglio

Sala Romeo del Palazzo delle Culture di Giarre, piazza Macherione.

Relatori Giuseppe Vecchio, Lucia Brischett e Salvo Fleres

1 credito formativo



LA PARTICOLARE TENUITA’ DEL FATTO – ART. 131bis CP

20.6.2015 Sala Romeo del Palazzo delle Culture di Giarre, piazza Macherione.

Relatore Giuseppe Musumeci

2 crediti formativi



DISEGNO DI LEGGE CONCORRENZA NELLE PROFESSIONI E NEI SERVIZI

23.5.2015 Aula Magna ITIS Fermi Giarre

Relatori vari

2 crediti formativi