giovedì 18 novembre 2010

Riforma forense, ci siamo

Martedì prossimo il voto finale sul testo. Tra le novità decorso il primo anno, l'avvocato riconosce al praticante avvocato un rimborso forfettario e congruo per l'attività svolta

Dichiarazioni di voto e voto finale ddl nn. 601 e connessi - Riforma professione forense. Così recita l’ordine del giorno dell’Aula di Palazzo Madama nel calendario approvato dai senatori ieri sera. Di rilievo l’approvazione di un emendamento che stabilisce che sia previsto un compenso (ad eccezione che negli uffici pubblici e presso l'Avvocatura dello Stato) commisurato all'apporto professionale fornito dal praticante allo studio al netto dell'utilizzo da parte del praticante stesso dei servizi e delle strutture dello studio. Il tirocinio professionale non determina comunque alcun rapporto di lavoro subordinato e al praticante è sempre dovuto il rimborso per le spese sostenute per conto dello studio. L'Assemblea ha approvato quindi un nuovo testo dell'articolo 46 in materia di esame di Stato di cui si prevede un'articolazione in tre prove scritte e una prova orale che vengono dettagliatamente disciplinate. Stabilite anche le norme, contenute nell'articolo 47 approvato con modificazioni, che regolano le attività delle commissioni d'esame. Approvati inoltre l'articolo 48 recante la disciplina transitoria per la pratica professionale e l'articolo 49, in un testo emendato, che stabilisce norme transitorie per l'esame. Prima di procedere nell'esame degli articoli successivi, l'Assemblea ha ripreso l'articolo 32, precedentemente accantonato, che è stato approvato in un testo modificato. L'articolo, che disciplina la durata e la composizione del Consiglio nazionale forense, è stato modificato con l'introduzione di un nuovo testo del comma 2 proposto dal sen. Benedetti Valentini (PdL). Il Senato ha poi approvato gli articoli, alcuni dei quali con modificazioni, di cui al Titolo V in materia di procedimento disciplinare. Presso ciascun consiglio dell'ordine sono istituiti il Consiglio istruttore di disciplina e il Collegio giudicante, il primo dei quali è titolare dell'azione disciplinare. Vengono stabilite le modalità con cui il Consiglio esercita l'istruttoria e si prevede che l'interessato possa chiedere di essere ascoltato personalmente anche avvalendosi di un difensore. L'istruttoria deve concludersi nel termine di sei mesi dall'iscrizione della notizia o con la richiesta di archiviazione o con la proposta di apertura del procedimento disciplinare, su cui delibera il Collegio istruttore. Il Collegio giudicante decide con il proscioglimento o con l'irrogazione di una sanzione disciplinare. L'articolo 57 disciplina le impugnazioni, l'articolo 58 stabilisce l'autonomia del procedimento disciplinare rispetto a quello penale, mentre l'articolo 59 disciplina i casi in cui può essere riaperto il procedimento concluso con un provvedimento definitivo. Approvati anche gli articoli 60, 61 e 62, rispettivamente in materia di cancellazione volontaria dall'albo durante lo svolgimento del procedimento, di disciplina della sospensione cautelare e di esecutività delle decisioni del Collegio giudicante, mentre è stato soppresso l'articolo 63 in materia di poteri ispettivi del CNF.  Approvati poi gli ultimi tre articoli, a partire dall'articolo 64, cui sono state apportate modificazioni, recante delega al Governo ad adottare, entro 24 mesi, un testo unico di riordino delle disposizioni vigenti in materia di professione forense secondo principi e criteri direttivi che vengono indicati in dettaglio. Approvati anche l'articolo 65, con modificazioni, recante disposizioni transitorie e la disposizione finale di cui all'articolo 66. Approvato infine un articolo aggiuntivo recante clausola di invarianza finanziaria. “Voltiamo pagina sulle false liberalizzazioni – ha dichiarato il presidente dell'Organismo unitario dell'Avvocatura, Maurizio de Tilla, che aggiunge - sta per avere il via libera definitivo al Senato la riforma forense e non possiamo non sottolineare la grande vittoria dell'Oua per quanto riguarda l'abrogazione della legge Bersani e, per citare solo alcuni nodi di quel provvedimento, finalmente si ritorna al buonsenso sulle tariffe minime, sulla consulenza legale esclusiva e sul ripristino del divieto di patto di quota lite. Ora chiediamo che la riforma passi celermente alla Camera dei Deputati e si approvi prima ancora del prospettato scioglimento del Parlamento". Anche il presidente del Cnf Guido Alpa ha espresso "soddisfazione per la conclusione dell'esame del testo del disegno di legge di riforma dell'ordinamento professionale forense e manda un pressante appello affinché il Senato lo approvi in prima lettura martedì, in tempo per l'apertura a Genova, il 25 novembre, del XXX Congresso nazionale. A nome dell'avvocatura - fa sapere Alpa - chiediamo ai senatori di confermare l'impegno preso di approvare la riforma prima del Congresso, pur consapevoli delle difficoltà che evidenzia l'attuale quadro politico; si tratta di una riforma attesa da decenni che contribuirebbe a salvaguardare la funzione sociale dell'avvocatura, a rafforzare la tutela dei cittadini, a migliorare, al passo con i tempi, il servizio indispensabile che gli Avvocati forniscono diuturnamente, con notevoli sacrifici soprattutto in questi tempi di crisi, alla collettività".

(Da Mondoprofessionisti del 18.11.2010)