domenica 28 novembre 2010

Avvocati contro Alfano, urla e fischi al ministro

Il Guardasigilli interrotto più volte durante il suo discorso al XXX Congresso nazionale forense. "La legge sulla conciliazione è una legge truffa". Contestato duramente quando ha elencato le azioni del governo. E a chi prova un timido applauso, un avvocato urla: "Siete servi!"

I cartellini rossi sono stati sventolati per tutto il tempo del discorso del ministro della Giustizia Angelino Alfano, intervenuto al XXX Congresso nazionale forense. E poi i fischi, che hanno interrotto più volte le parole del Guardasigilli. La platea degli oltre duemila delegati arrivati da tutta Italia sulla nave da crociera Costa Concordia, ha contestato il ministro.
A guidare la protesta dei legali è il "pasionario" Claudio Macioci, avvocato di Roma, dell'associazione Agire e Informare. E' arrivato sotto il palco dal quale parlava Alfano. Gli ha sventolato quasi sotto al naso il suo cartellino con la fascia nera e gli ha urlato che la legge sulla conciliazione obbligatoria "è una legge truffa per i cittadini italiani. Non può fare promesse se le leggi non vengono approvate entro il 14 dicembre. Perchè questa nave, in questo momento vale due milioni di voti, ma può valerne almeno dieci".
I più infuocati sono riuniti in alto, in piccionaia. Dove a un certo punto si arriva quasi alle mani, tra un avvocato della vecchia guardia e uno più giovane. Ma anche dalla platea arrivano i commenti. "Signor ministro - urla una avvocatessa della delegazione campana - ma chi ci hai mannato a fà a claque?".
Quando Alfano ricorda di essere un avvocato, dal fondo della sala qualcuno gli urla: "Ma quando mai ha fatto un atto in vita sua?". A chi prova un timido applauso, un altro avvocato urla: "Siete servi!"
E' quasi un botta e risposta, quando il Guardasigilli elenca le riforme promesse dal governo in materia di giustizia e realizzate o sul punto di esserlo. "La riforma del processo civile". "Non c'è", gli risponde la platea. "La riforma forense". "Non c'è". "La riforma della giustizia per via costituzionale". "Non c'è".
Uno dei pochi applausi ricevuti da Alfano, parte spontaneo, quando il ministro dice: "Quella dell'avvocatura non deve essere l'unica strada per il laureato in giurisprudenza che non trova altro lavoro".

(Da RepubblicaGenova.it del 26.11.2010)