venerdì 22 novembre 2013

CNF: ok ed osservazioni sui parametri

Parere positivo con osservazioni del Consiglio nazionale forense sullo schema di decreto del ministero della giustizia  che disciplina i parametri per la determinazione del compenso degli avvocati, piano d’azione in tre linee per promuovere la certezza dei rapporti e approvazione della bozza di codice deontologico: sono queste le importanti decisioni prese oggi dal Consiglio nazionale forense riunito in seduta amministrativa. 
Via libera al parere sui paramentro

Il Cnf  ha approvato il parere sullo schema di decreto Giustizia che disciplina i parametri forensi, destinati a essere applicati dal giudice  per determinare il compenso dell’avvocato nella liquidazione delle spese a seguito di un processo o in caso di mancato accordo tra le parti. Il parere, predisposto dalla Commissione parametri, coordinata da Aldo Morlino, è positivo con “alcune osservazioni volte a migliorare l’impianto predisposto dal ministero sotto il profilo della maggiore chiarezza, semplicità e trasparenza”.

Esso  è stato reso anche alla luce delle osservazioni pervenute a seguito della consultazione sullo schema di Dm effettuata dal Cnf presso gli Ordini forensi e le Associazioni (hanno  mandato osservazioni 17 Ordini; una Unione regionale; tra le associazioni Agi, Aiaf e  Anf)”.

Il Cnf esprime soddisfazione per il rispetto da parte del Ministero dell’impianto proposto dall’Avvocatura,  che rende di facile lettura e di immediata verifica i valori su cui calcolare il compenso per gli operatori e soprattutto per i cittadini.

Nel contempo, prende atto della misura dei valori medi fissata dal Ministero della Giustizia, responsabilmente consapevole del  difficile momento congiunturale che sta imponendo alla categoria forense numerosi sacrifici anche in previsione dell’approvazione della legge di Stabilità, che allo stato prevede un prelievo sulle Casse professionali e misure di natura fiscale molto gravose per i professionisti.

Il Cnf  ha evidenziato l’opportunità che il ministero della Giustizia garantista anche tramite il riconoscimento del giusto compenso al difensore,  la qualità della difesa dei cittadini più deboli, i meno abbienti, che richiedono l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato.

I programmi di sostegno

Il Consiglio nazionale, inoltre, ha delineato il programma delle attività che saranno organizzate per incrementare lo sviluppo economico e la soluzione dei problemi sociali aperti dalla crisi.  Il programma d’azione si articolerà in tre progetti specifici.

Il primo  riguarda il “Piano famiglia”, per la tutela dei minori, dei meno abili, degli anziani, dei pensionati, dei pazienti, dei rapporti tra persone unite in matrimonio e  da convivenza di fatto, per gli acquisti della casa, per  gli investimenti mobiliari e la gestione del risparmio, per i rapporti tra i consumatori e le imprese;

Il secondo, “Piano  impresa”, riguarda le questioni relative alla costituzione, organizzazione, vicende della vita delle imprese, sotto il profilo contabile, gestionale, amministrativo e fiscale.

Infine  il “Piano delle associazioni”, cioè  degli enti senza scopo di lucro, sarà formulato con l’obiettivo di favorire la amministrazione di tutte le forme di rapporti sociali che consentono all’ individuo  di sviluppare la propria personalità.

“Il ruolo dell’ Avvocatura si è articolato negli ultimi decenni, perché  alla difesa dei diritti e degli interessi in giudizio, si è affiancata  la composizione delle controversie nei procedimenti di conciliazione e di arbitrato, la consulenza nei rapporti familiari, associativi, e d’impresa, ai consumatori e ai professionisti. In particolare l’ Avvocatura rafforzerà le sue iniziative per la tutela dei più deboli”, commentato il presidente Guido Alpa. “ In questo progetto essenziale è il ruolo degli Ordini forensi, attraverso lo sportello del cittadino, la diffusione di informazioni, il contatto con l’ Avvocatura e i suoi organismi locali”.

Il Piano d’azione si inserisce nella promozione della responsabilità sociale dell’Avvocatura, chiamata a  tutelare non solo i diritti e gli interessi dei clienti/assistiti, ma anche l’ordinamento giuridico e lo svolgersi corretto dei rapporti familiari, sociali ed economici.

La nuova bozza del codice deontologico

La valorizzazione di tale funzione è peraltro contenuta nella bozza di nuovo codice deontologico, adempimento previsto dalla legge di riforma dell’ordinamento forense.

Oggi il plenum del Cnf ha approvato in via preliminare il testo, che sarà inviato agli Ordini, alla Cassa  e alle Associazioni forensi per la opportuna consultazione.

La bozza di nuovo codice si apre proprio con la enunciazione che le norme deontologiche sono prevista a tutela dell’affidamento della collettività e dei clienti/assistiti.


(Fonte Cnf – Da ilsole24ore.com del 22.11.2013)