mercoledì 25 luglio 2012

OUA: "Soppressione, gravi errori di geografia"


SPENDING REVIEW, L’OUA PARTECIPA ALLA MANIFESTAZIONE DEI SINDACI A ROMA CONTRO I TAGLI: LA CHIUSURA DI 1000 UFFICI GIUDIZIARI CON CRITERI SBAGLIATI, GRAVISSIMI ERRORI DI GEOGRAFIA DISTORCENDO LA REALTÀ DEL PAESE, METTE IN GINOCCHIO LA GIUSTIZIA ITALIANA. SERVONO VERE RIFORME E MODERNIZZAZIONE

MAURIZIO DE TILLA, PRESIDENTE OUA: “DOPO LA FINANZA CREATIVA, ECCO LA GEOGRAFIA CREATIVA. IL CASO CALABRIA: NELLA RELAZIONE DEL MINISTERO DI GIUSTIZIA PER GIUSTIFICARE LA CHIUSURA DI DIVERSI UFFICI GIUDIZIARI, LA COLLOCAZIONE DELLE CITTÀ VIENE SPOSTATA DI DIVERSI KILOMETRI, SPARISCONO CASUALMENTE ALCUNE STRADE PRINCIPALI E DIVERSE LINEE DI AUTOBUS. UN PASTICCIO O LA NECESSITÀ DI PIEGARE LA REALTÀ ALLE NECESSITÀ MINISTERIALI. E ORA CON L’ELIMINAZIONE DELLE PROVINCE SI DOVRÀ TAGLIARE ULTERIORMENTE? IN COMMISSIONE GIUSTIZIA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI IN AUDIZIONE CHIEDEREMO CAMBI RADICALI AL PROVVEDIMENTO

Una delegazione dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana, la rappresentanza politica degli avvocati italiani, guidata dal Presidente Maurizio de Tilla e presenti i componenti Oua Roberto Pozzobon, Paolo Maldari, Michele Riggi, Filippo Marciante, Mauro Minci, Gaetano Amoroso, è presente oggi (ieri, NdAGANews) in piazza, dinanzi al Senato, alla manifestazione dei sindaci contro la spending review.
L’Oua ha diffuso un documento in cui si denunciano alcuni gravi errori contenuti nella relazione ministeriale che accompagna il provvedimento di revisione della geografia giudiziaria. E nel primo pomeriggio in Commissione Giustizia della Camera su questo tema saranno presentate le proposte dell’avvocatura. A seguire convocazione straordinaria del “Patto per la giustizia e i cittadini”, firmato dall’Oua, l’Anm e con i sindacati confederali del settore e le associazioni dei giudici di pace.
Il presidente dell’Oua, a margine della protesta, ha dichiarato: «Questa è l’Italia sana, che conosce i problemi del territorio e che risponde direttamente alle esigenze dei cittadini e delle imprese. Non è l’Italia dei particolarismi, come si dice con troppa superficialità. Oggi in questa manifestazione partecipano migliaia di persone, a prescindere dalla collocazione politica e dalle appartenenze partitiche. La spending review, cioè l’ennesima manovra aggiuntiva fatta di soli tagli, sta affossando il ceto medio e produttivo di questo Paese e sta rottamando pezzi importanti del nostro welfare e dei diritti acquisiti dagli italiani: la giustizia è uno di questi. Questa revisione della geografia giudiziaria è la conseguenza di questa filosofia ed è solo un enorme “pasticcio all’italiana”».
«Ma facciamo alcuni esempi -sottolinea  de Tilla- che senso ha istituire a Napoli un secondo Tribunale (Napoli Nord) senza alcun preventivo esame dell’esistenza di strutture giudiziarie necessarie ad assorbire magistrati, personale e carichi di lavoro. Che senso ha poi l’istituzione di un nuovo Tribunale metropolitano senza Procura della Repubblica. Che senso ha, infine, la soppressione nel territorio del Tribunale di Napoli di tutte le Sezioni distaccate (quasi tutte ben funzionanti) e di quasi tutti i giudici di pace non circondariali. Sono noti al Ministero i dati numerici del circondario del Tribunale di Napoli? Come si fanno ad abolire tribunali per i quali sono state realizzate nuove sedi con l’esborso complessivo di oltre 60 miliardi di Euro (Castrovillari, Chiavari, Bassano del Grappa). Si tratta di incalcolabili sprechi e dissennate spese! Per i quali sembra necessario l’intervento della Corte dei Conti. Senza alcuna motivazione, se non la fretta di operare cambiamenti scriteriati e di scarsa valenza logica, si è stabilita la soppressione di sezioni distaccate che mutano tribunale di appartenenza (Rho, Legnano, Cassano d’Adda, Legnago, Este, Palmanova, Portogruaro, Sapri, Chivasso, Ciriè, Cava dei Tirreni, Mercato San Severino, Bagheria). Altre quattro sezioni distaccate vengono aggregate al nuovo Tribunale di Napoli Nord (Afragola, Casoria, Frattamaggiore, Marano di Napoli) che non sarà mai operante. Il tutto in un contesto irrazionale e di scarso rigore organizzativo. Si è così in presenza di distretti che accorpano più Regioni, e di Regioni ove vi sono 2, 3 o 4 distretti di Corte di Appello che interessano bacini di utenze inferiori alle sedi che si intendono sopprimere. Di fronte alla probabile scomparsa od accorpamento di ben 64 Province, si ribadisce il mantenimento dei tribunali su scala provinciale (Sic!). Non è invece il caso di soprassedere dalla cancellazione dei mille uffici giudiziari formulando ipotesi più ragionevoli e confluenti e di lasciar cadere la soppressione dei tribunali minori e di almeno la metà delle sedi distaccate e degli uffici dei giudici di pace? Tanto più che non si è in presenza di alcun studio serio di fattibilità in relazione alle sedi accorpanti. Da una nostra indagine emerge, invece, che gran parte dei tribunali accorpanti è priva di uffici e di strutture idonee ad assorbire le sedi distaccate soppresse».
«Lo schema di decreto legislativo –aggiunge il presidente Oua- deve essere bloccato (con il parere decisamente negativo delle Commissioni Giustizia del Senato e della Camera). Occorre riprendere il discorso con maggiore serietà e rigore ricercando soluzioni alternative per una revisione della geografia giudiziaria adeguata alle esigenze del territorio e ai principi indeclinabili della “giustizia di prossimità” e di obiettive esigenze infrastrutturali e di lotta alla criminalità organizzata. La distribuzione degli uffici giudiziari è di fondamentale importanza nel rapporto giustizia, territorio, cittadino».
«Dopo la finanza creativa –conclude, caustico, de Tilla- ecco la geografia creativa, e quindi, il caso Calabria: nella relazione del ministero di giustizia per giustificare la chiusura di diversi uffici giudiziari, la collocazione delle città viene spostata di diversi chilometri, spariscono casualmente alcune strade principali e diverse linee di autobus. Un pasticcio? O la necessità di piegare la realtà alle necessità ministeriali, addirittura cambiando la geografia del Paese. Se fossero degli errori, invece, di un governo di tecnici avremmo un Esecutivo da “rimandare a settembre”, se non da bocciare per ignoranza o per “aver truccato le carte”. Per tutte queste ragioni chiediamo una forte presa di posizione di tutto il mondo della giustizia, a partire dai magistrati, e, quindi, anche dell’Anm, nonché dei sindacati confederali, già oggi pomeriggio nella riunione del “Patto per la giustizia e i cittadini”. Infine, a settembre, sarà di nuovo sciopero degli avvocati».

Comunicato Stampa OUA del 24.7.2012