mercoledì 4 luglio 2012

DOMANI ASTENSIONE CONTRO SOPPRESSIONE TRIBUNALI


L’ASSEMBLEA NAZIONALE DELL’OUA
riunitasi a Roma il 15 e 16 giugno 2012 presso la Cassa Forense

ESPRIME

ampia condivisione per tutte le iniziative che ordini circondariali, amministrazioni municipali e cittadini stanno attuando sul territorio contro l’indiscriminata soppressione della giustizia di prossimità

CONFERMA

il proprio impegno perché si pervenga ad una rinnovata geografia giudiziaria non con tagli sommari come quelli prospettati dal Ministro della Giustizia, ma attraverso un ragionato e condiviso esame delle esigenze di ogni singolo territorio

SEGNALA

la disponibilità ad essere presente sul territorio come già avvenuto nella manifestazione delle 100 città e di essere di supporto alle eventuali iniziative per dichiarare l’incostituzionalità della normativa di revisione della geografia giudiziaria

A tale proposito
RILEVA

-           che la totale soppressione degli uffici del GdP non circondariali si pone in netto contrasto con la legge istitutiva di questo giudice che aveva individuato nella Giustizia laica lo strumento per essere il più vicino possibile alle esigenze del cittadino nell’accedere alla “giustizia” cosiddetta “minore”. A conferma, ancora oggi sul sito del Ministero della Giustizia, nell’illustrazione delle finalità demandate alla giustizia di pace, si legge che “il giudice di pace è l’ufficio giudiziario che per sua dislocazione geografica sul territorio è il più vicino al cittadino”;
-           che la totale soppressione delle sezioni distaccate e di un cospicuo numero di tribunali non capoluogo di provincia si pone in netto contrasto con i principi della delega, perché ignora in maniera rilevante il criterio di ridistribuzione territoriale che, assieme agli altri parametri individuati in estensione territoriale, infrastrutture, criminalità, costituivano il punto essenziale della normativa di agosto 2011;

RIBADISCE

la necessità che in questa materia, che incide su diritti intangibili del cittadino, ci si attenga ai principi deliberati nel Congresso Straordinario Forense di Milano;

SEGNALA CON PREOCCUPAZIONE

che ove la delega venisse attuata senza tener conto dei precedenti principi, la Geografia Giudiziaria risulterà ancora più sbilanciata di quella attuale, non potendosi certo negare che, per le deroghe introdotte e i criteri applicati, non si perverrà ad un generale riequilibrio degli uffici ma piuttosto a conservare uffici di ridottissime dimensioni o di grande dimensioni. Certamente nel panorama della Geografia sparirà l’ufficio medio, fino ad oggi simbolo di miglior rapporto costi/efficienza;

INVITA

i Consigli dell’Ordine, le Associazioni Forensi, le Amministrazioni comunali, le Associazioni, i Comitati territoriali, ad attuare ogni più opportuna iniziativa per contrastare i provvedimenti legislativi  di revisione demolitoria della geografia giudiziaria;

DELIBERA ALTRESI’

a seguito della discussione svolta nell’Assemblea OUA con i componenti del Coordinamento degli Ordini Forensi Minori

1)        di sollevare in tutte le sedi questioni di incostituzionalità della normativa sulla geografia giudiziaria investendo dell’argomento anche il Parlamento e il Governo;
2)        di aderire e partecipare a tutte le manifestazioni indette dai Consigli sul territorio;
3)        di chiedere l’audizione nelle Commissioni Giustizia del Senato e della Camera sulla revisione della geografia giudiziaria;
4)        di chiedere al Ministro della Giustizia l’immediata trasmissione del progetto di revisione della geografia giudiziaria preannunciato sulla stampa;
5)        di proclamare l’astensione dalle udienze per il giorno giovedì 5 luglio 2012 con contestuale convocazione di Assemblee in tutti gli uffici giudiziari;
6)        di proporre una legge di iniziativa popolare per la riformulazione dei criteri di revisione della geografia giudiziaria sulle basi delle indicazioni espresse dall’OUA  e recepite nella mozione finale del Congresso Straordinario Forense di Milano;
7)        di contrastare la proposta normativa sull’appello cassatorio e sulla legge Pinto;
8)        di invitare gli avvocati a non versare il contributo unificato, in segno di protesta, sulla base delle indicazioni formulate dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola;
9)        di chiedere audizione al Capo dello Stato e ai Presidenti di Camera e Senato per illustrare le ragioni dell’avvocatura sulla revisione della geografia giudiziaria, sul processo civile e sulla riforma della professione forense.

Roma, 16 giugno 2012


          Il Segretario                                                           Il Presidente
     Avv. Fiorella Ceriotti                                                Avv. Maurizio de Tilla