sabato 7 luglio 2012

Gli avvocati non si arrendono


La decisione se continuare o non con le astensioni sarà presa nel corso di un’assemblea generale degli ordini che l’Oua ha convocato per il prossimo 13 luglio.
Ma intanto la protesta non si ferma. E se a Melfi gli avvocati si sono accampati sul tetto del tribunale per protesta, l'ipotesi di soppressione della sezione staccata di Capri del Tribunale di Napoli ha provocato la dura reazione degli Avvocati dell'isola.
L'Associazione Avvocati Isola di Capri, presieduta da Mario Coppola, ha proclamato lo stato di agitazione e ha votato all'unanimità l'astensione dalle udienze fino al 30 settembre.
La decisione è stata assunta al termine di un'assemblea degli Avvocati capresi che hanno anche chiesto un incontro al ministro della Giustizia Paolo Severino e alle Commissioni Giustizia di Camera e Senato. L'appello lanciato da civilisti e penalisti di Capri è che vengano tenute in considerazione le specificità territoriali e il carattere di insularità di Capri.
Gli avvocati del foro di Santa Maria Capua Vetere (Caserta)  hanno deciso un'ulteriore astensione dal 17 al 24 luglio.
Ieri (il 5, NdAGANews) gli Avvocati in tutta Italia si sono astenuti dalle udienze  bloccando le aule dei tribunali.
“Ma – obbietta il ministro della Giustizia, Paola Severino - non sapendo ancora quali o quanti tribunali e sezioni distaccate sarebbero state chiuse. Mi dispiace ed è una categoria che dovrebbe essere interessata all'efficienza della giustizia. Hanno preso una decisione in modo pregiudizievole. Un provvedimento, ha aggiunto, 'che provocherà critiche e provocherà discussioni, ma si tratta di un provvedimento che ci carica di oneri e di responsabilità' ma non è una resa alla criminalità, anzi, il modo migliore per combatterla e chi dovesse dire il contrario sarebbe una persona disinteressata. Per questo - ha concluso Severino - mi hanno amaramente stupito le reazioni negative prima di sapere quali erano quelli aboliti'.
La scure si dovrebbe abbattere per l'esattezza su 295: 37 tribunali, 38 procure e 220 sezioni distaccate. E a pagare lo scotto più pesante sarebbe il Piemonte, che dovrebbe rinunciare ai tribunali di Alba, Casale Monferrato, Pinerolo, Saluzzo, Tortona, Acqui Terme e, forse, anche Mondovì. Meno cinque tribunali per la Sicilia (Nicosia, Caltagirone, Modica, Mistretta e Sciacca); quattro soppressi in Abruzzo, che dovrebbe rinunciare a quelli di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto, e altrettanti in Calabria: Castrovillari, Lamezia Terme, Rossano Calabro e Paola. Tre in meno in Campania (Ariano Irpino, Sant'Angelo dei Lombardi e Sala Consilina) e in Lombardia (Crema, Vigevano e Voghera) e in Calabria; due in Liguria (Chiavari e Sanremo), altrettanti nelle Marche (Camerino e Urbino) e uno ciascuno in Toscana (Montepulciano), Friuli (Tolmezzo), Veneto (Bassano del Grappa), Umbria (Orvieto), Lazio (Cassino), Puglia (Lucera) e Basilicata (Melfi).

Luigi Berliri (da Mondoprofessionisti del 6.7.2012)