lunedì 17 febbraio 2014

Caos mediaconciliazione

Alla vigilia delle tre giornate di astensione dalle udienze
l'Oua deposita al Consiglio di Stato la richiesta
di una nota chiarificatrice sul nodo della sospensione

La sentenza del Consiglio di Stato avverso l'ordinanza del Tar Lazio dello scorso dicembre e una probabile sospensione dell’obbligatorietà della stessa, non va giù ai poteri forti difensori dell’obbligatorietà dell’istituto. In campo è sceso Giovanni Giangreco Marotta presidente dell'Associazione Primavera Forense che ha contestato la comunicazione del la sospensione della obbligatorietà della mediazione civile. “È completamente falsa - dice l’esponente dell'Associazione Primavera Forense - e destituita di qualunque fondamento giuridico. A lui e a quanti altri cercano di tirare a loro favore una coperta troppo corta,  Nicola Marino, presidente dell’Organismo Unitario dell'Avvocatura chiarisce come questa ordinanza recepisca le osservazioni presentate dall'avvocatura, ma precisa che verrà depositata oggi al Consiglio di Stato la richiesta di una nota chiarificatrice sul nodo della sospensione. Spetterà, quindi, al Tar Lazio la decisione nel merito. Secondo i legali dell'Oua, l'accoglimento dell'appello indica chiaramente, però, una direzione di marcia che non può non portare allo stop dell’obbligatorietà della mediazione. L'Oua, quindi, ribadisce che la strada maestra è quella indicata dalla mozione approvata a grande maggioranza nel recente Congresso Forense di Bari, in cui si indica come alternativa a un sistema fortemente contestato (basato sull'obbligatorietà), una rete di meccanismi stragiudiziali alternativi di qualità e non lesivi dei diritti dei cittadini, come soluzione all'eccessivo carico della giustizia civile. Al nuovo Governo spetta una risposta politica adeguata e concreta basata su riforme  condivise, al fine di interrompere questa spirale giudiziaria infinita e per restituire efficienza alla giurisdizione italiana. Marino si rivolge al futuro Governo guidato da Matteo Renzi: "Protestiamo forti di un pacchetto di proposte per la tutela dei diritti dei cittadini, per il rispetto della Costituzione e affinché si renda efficiente e moderna una giurisdizione in perenne emergenza. Ma ci asteniamo anche per la salute stessa della nostra malandata democrazia parlamentare, vittima dell'abuso di decreti leggi e di un mediocre e insufficiente dialogo con la società. Le riforme sono necessarie, urgenti - continua - ma devono rispondere a problemi reali, partendo, appunto, dal confronto con chi opera in prima linea nei tribunali, avvocatura in testa. Finiamola, invece, con i provvedimenti parziali partoriti dai dirigenti di qualche ministero. Da domani - conclude Marino - incrociamo le braccia fino a giovedì. Il 20 a Roma manifesteremo la mattina nel piazzale davanti a Montecitorio, lì terremo un presidio informativo per i cittadini e una conferenza stampa per presentare, appunto, le proposte dell'avvocatura. Quindi dalle 13, corteo da Piazza della Repubblica, fino a Piazza Santi Apostoli, con comizio finale".


Luigi Berliri (da Mondoprofessionisti del 17.2.2014)