venerdì 5 luglio 2013

NIENTE DA FARE, IL TRIBUNALE SCOMPARIRÀ

Dal prossimo 13 settembre
 la sezione staccata sarà soppressa

Nessuna speranza per la sezione staccata di Giarre del Tribunale: dal 13 settembre, con l'entrata in vigore della riforma della geografia giudiziaria, sarà soppressa e il suo destino è quello di diventare archivio del Tribunale di Catania.
«In un comunicato - spiega il presidente dell'associazione giarrese avvocati, Giuseppe Fiumanò - la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate da Tribunali ordinari, da Tar e anche da alcune Regioni in relazione sia alla legge delega sia ai decreti legislativi che hanno previsto la revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Quindi, allo stato attuale, il 13 settembre 2013 entrerà in vigore la riforma e tutte le sezioni staccate di Tribunali saranno soppresse. L'edificio di corso Europa dove ha sede la sezione staccata del Tribunale, da notizie apprese presso il Consiglio dell'Ordine degli avvocati e da notizie assunte presso gli uffici comunali, dovrebbe essere adibito ad archivio per cinque anni».
Come spiega l'avv. Fiumanò, questa soppressione porterà maggiori costi per l'utenza. Aumentano, infatti, le spese di viaggio, la giustizia probabilmente si ingolferà ancora di più: è stato stimato che al Tribunale di Catania arriveranno, dalle sette sezioni staccate soppresse, circa 12mila cause in più. E poi, soprattutto, l'amarezza per l'edificio di corso Europa, mai ufficialmente inaugurato, costato 4 milioni e mezzo di euro di denaro pubblico per diventare un archivio.
«Si chiude un presidio di giustizia di prossimità - continua Fiumanò - gli uffici verranno dismessi per essere trasferiti a Catania dove i locali sono insufficienti per contenere la massa di persone, personale, fascicoli e avvocati che arriveranno. I tempi della giustizia, invece di accorciarsi, si allungheranno».
Soppresso anche l'ufficio del Giudice di Pace statale: bisognerà vedere se l'ufficio giarrese continuerà ad esistere, ma in forma comunale.

Maria Gabriella Leonardi (da La Sicilia del 4.7.2013)