mercoledì 17 luglio 2013

4 anni di mediazione obbligatoria, per noi assistenza tecnica



CNF, newsletter 16.7.2013, n. 156

Obbligatorietà della mediazione per quattro anni e assistenza tecnica degli avvocati per tutta la procedura; la condizione di procedibilità è soddisfatta anche se al primo incontro non è raggiunto l’accordo; e in questo caso nessuna indennità è dovuta all’organismo di mediazione. Se tutte le parti sono assistite dagli avvocati, l’accordo di conciliazione sottoscritto diventa titolo esecutivo, anche per la iscrizione di ipoteca giudiziale; negli altri casi l’accordo è soggetto a omologa.
Sono queste le principali novità introdotte al decreto legge “del fare”, in tema di mediazione, con gli emendamenti approvati ieri notte dalle commissioni di merito affari costituzionali e bilancio della Camera.
Novità tendenzialmente in linea con le richieste avanzate dal CNF, come subordinate necessarie allo stralcio, in occasione dell’audizione in commissione giustizia.
Il confronto tra il parlamento e il Governo è stato serrato; in alcuni casi l’esecutivo si è dovuto rimettere alle decisioni della Commissione; in altri i parlamentari hanno dovuto ritirare emendamenti che avevano il parere contrario del Governo.
Prezioso, per la speditezza dei lavori, è stato il lavoro compiuto dalla commissione giustizia nel suo articolato parere al testo del decreto.
Il Governo invece ha dovuto ritirare un emendamento che prevedeva la eliminazione di un divieto a ricoprire incarichi extragiudiziari per chi riveste funzioni apicali nella magistratura.
In tema di mediazione, nonostante la richiesta dell’esecutivo di accantonarne l’esame, la commissione ha deciso di andare avanti e chiudere.
Sono comunque stati messi in votazione, e bocciati, gli emendamenti volti a sopprimere il capo.
Per quanto riguarda gli altri capitoli, la competenza a provvedere alla divisione a domanda congiunta è stata estesa, come richiesto dal CNF, anche agli avvocati; ed è stata soppressa la disposizione che individuava fori centralizzati per le aziende con sede all’estero, anch’essa richiesta dal CNF.
E’ stata prevista solo la possibilità, e non l’obbligo, del giudice di procedere al tentativo di conciliazione giudiziale e sono state eliminate le conseguenze processuali di un eventuali rifiuto ad aderire.
E’ stata riscritta la norma sulla semplificazione della motivazione della sentenza civile, limitandone la concisione.
Ritocchi, in linea parziale con quanto suggerito dal CNF, alle norme per la nomina dei giudici ausiliari per lo smaltimento dell’arretrato, estendendo ai magistrati onorari la possibilità di impiego.
Stessa cosa per il tirocinio di laureati presso gli uffici giudiziari, la cui formazione dovrà esser concordata in collaborazione con i Consigli dell’Ordine qualora i tirocinanti svolgano pratica forense. Non è stato introdotto un rimborso, ma è stata prevista una spesa pro capite di 400 euro per dotazioni informatiche.
Modifiche al decreto “del fare”: Mascherin: “Il Parlamento ha fatto un buon lavoro. Molte distorsioni del dl attenuate o superate. Ma ora occorre puntare a un intervento organico. Nessun cittadino deve rimanere indietro”
“Portare avanti i diritti dei cittadini e battersi per una democrazia solidale che non lasci indietro nessuno: questo è il compito che spetta all’Avvocatura e sul quale chiediamo il sostegno di un Parlamento che recuperi la sua centralità. L’economia non può dettare le regole al diritto”.
Così ha parlato oggi il consigliere segretario del CNF, Andrea Mascherin, in occasione dell’incontro organizzato dalle Unioni forensi “Incontro con i Parlamentari: l’Avvocatura illustra la propria proposta” che si è tenuto a Roma nella sede del Consiglio dell’Ordine della capitale.
Erano presenti anche numerosi presidenti degli ordini forensi distrettuali.
All’incontro si è registrata una condivisione delle rappresentanze istituzionali dell’Avvocatura sulla necessità di provvedere con un disegno di legge organico all’approvazione della negoziazione assistita e delle camere arbitrali dell’Avvocatura.
Proposte che hanno registrato il pieno sostegno dei parlamentari presenti, in rappresentanza di tutte le forze politiche, che hanno più volte richiamato l’intervento di Mascherin.
Commentando a caldo le novità al decreto “del fare” introdotte stanotte alla Camera (vedi prossima news per il dettaglio), Mascherin ha riconosciuto al Parlamento “l’aver fatto un buon lavoro per attenuare o superare la distorsioni del dl. Anche se non siamo ancora al risultato ottimale e c’è ancora lavoro da fare. L’aver posto un limite temporale alle obbligatorietà della mediazione significa aver riconosciuto che questo aspetto non appartiene all’istituto”, ha detto Mascherin. “Bene anche aver previsto la gratuità del primo incontro che non si concluda con l’accordo e la necessaria assistenza tecnica. Finalmente è stato anche riconosciuto un ruolo sussidiario all’Avvocatura, competente anch’essa a seguire le domande di divisione congiunta; ed è stata soppressa la norma sul foro delle società estere”.
Tutte richieste avanzate dal CNF nel corso dell’audizione alla Camera come subordinate necessarie allo stralcio.
“Giustizia, salute e istruzione sono pilastri della vita democratica sui quali non si può risparmiare. Nessun cittadino deve restare indietro”, ha riferito Mascherin. “Diamo atto ai presidenti della commissione affari costituzionali e giustizia e ai parlamentari di tutte le forze politiche di aver contribuito a migliorare il testo del decreto, con competenza e in una dialettica corretta e propositiva”.
Nel corso dell'evento sono intervenuti i presidenti dell’Ordine di Roma, Mauro Vaglio (ospite dell’evento), di Napoli, Francesco Caia, dell’Unione Triveneta, Antonio Rosa, di Palermo, Francesco Greco, il rappresentante della Cassa Nunzio Luciano e il presidente assemblea Oua, Michele Gallozzi, i quali hanno approfondito i diversi aspetti del decreto del fare e rappresentato le problematiche che l’Avvocatura sta vivendo in questo momento di crisi.
Nell’incontro, si è segnalato un apprezzamento di tutti i rappresentanti delle forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, circa l’impegno dell’Avvocatura e del CNF verso la tutela dei diritti dei cittadini; e tutti gli interventi hanno convenuto della necessità di sottrarre la giustizia alla decretazione d’urgenza del Governo per restituirla al confronto con gli operatori, prima, e poi al dibattito parlamentare.
Maurizio Gasparri (vicepresidente del Senato-Pdl) ha esortato l’avvocatura a fare valere le sue buone ragioni, apprezzandone le proposte. Ignazio Abrignani (vicepresidente della commissione industria della camera-Pdl) ha ricordato l’impegno del presidente del CNF, Guido Alpa, per sollecitare riforme organiche.
Matteo Biffoni (Pd) ha ricordato che la proposta di negoziazione assistita è stata inserita nel parere della commissione giustizia come valido sistema alternativo alla giurisdizione. “L’Avvocatura conosce la vita nei tribunali; ha consapevolezza di quali sono la riforme necessarie”, ha detto.
Il rappresentante del MoVimento 5 Stelle, Maurizio Buccarella, ha denunciato “il fine dichiarato dei governi: quello di disincentivare l’accesso alla giustizia aumentandone esponenzialmente i costi. Tra le altre, gli aumenti nella giustizia amministrativa impediscono al cittadino di fare valere i suoi diritti nei confronti della P.A.”
Alfredo Bazoli (Pd) ha sottolineato che “la giustizia che funziona male è un vizio della qualità della democrazia. Bene allora le proposte dell’Avvocatura”.