giovedì 23 maggio 2013

Esclusione prima casa da pignoramento

Riceviamo e pubblichiamo dal collega Avv. SALVO RAITI

Ritengo sia utile portarvi a conoscenza della risoluzione approvata ieri.
La Commissione Finanze della Camera con una risoluzione approvata all'unanimità, che impegna il governo a introdurre nella riscossione coattiva "maggiore flessibilità", a partire da un ampliamento del numero delle rate del debito tributario, e dall'esclusione del pignoramento della prima casa.
Il documento è stato firmato dal presidente della commissione, Daniele Capezzone (Pdl) e dai capigruppo di tutti i partiti, comprese le opposizioni di M5S e Sel. Il sì unanime è il primo atto della legislatura da parte della Commissione.
La risoluzione impegna il governo a "monitorare l'efficacia delle norme introdotte nella scorsa legislatura per fornire maggiore flessibilità" alla riscossione e a intervenire ancora per "evitare che gli strumenti della riscossione possano pregiudicare la sopravvivenza economica del soggetto debitore, salvaguardando in tal modo gli stessi interessi erariali". Andranno perciò ricercate "soluzioni che consentano un rientro più graduale del debito, prevedendo criteri obiettivi e non discrezionali nella valutazione della situazione economico-finanziaria del contribuente".
Tra i criteri i primi sono di " ampliare il numero massimo di rate in cui può essere ripartito il debito" e di escludere "l'espropriazione forzata immobiliare e l'ipoteca sulla prima casa di abitazione, qualora essa costituisca l'unico bene patrimoniale del debitore".
Gli altri punti della risoluzione sono la pignorabilità solo su un quinto dei beni utilizzati per l'attività imprenditoriale e professionale; la possibilità di sospendere per sei mesi il pagamento delle rate (analogamente a quanto avviene per i mutui) per il debitore in difficoltà a causa della crisi; ad aumentare il numero delle rate non pagate dopo le quali il debitore decade dalla rateizzazione; riduzione degli interessi di mora, ed eliminazione di ogni forma di anatocismo (cioè gli interessi sulle sanzioni e sugli interessi di mora); limitazione del 'solve et repete' (il pagamento anticipato di una quota per fare ricorso sarà limitato, e riservato alle situazioni più gravi, i comportamenti fraudolenti).
Infine la Commissione ha chiesto una revisione del sistema di riscossione comunale, con l'invito al governo a valutare "l'opportunità di una proroga" dell'entrata in vigore della nuova disciplina, fissata al 30 giugno prossimo.