domenica 12 maggio 2013

DE TILLA: LA REVISIONE GIUDIZIARIA È MORTA

Anche il Tar del Lazio sospende
l'attuazione e rinvia alla Consulta

Sono ormai ben diciassette i giudizi richiesti alla Corte costituzionale sulla legittimità della Legge 148 e dei Decreti legislativi 155 e 156 che hanno rivoluzionato la geografia giudiziaria del Paese spazzando via 949 presidi.
Al ricorso della Regione Friuli Venezia Giulia si sono nel tempo aggiunte 15 ordinanze di Giudici di merito che, accogliendo le eccezioni formulate dalle parti, hanno sollevato altrettante questioni di legittimità costituzionale ritenendo che i tre provvedimenti legislativi avessero violato a più riprese la Costituzione, negli articoli 3, 24, 25, 70, 72, 76, 77, 81, 97.
Ha fatto seguito ieri (venerdì, NdAGANews) il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio Sezione Prima, adito dall'Avvocatura allo scopo di sentire annullare alcuni improvvidi decreti adottati dal Presidente del Tribunale di Roma che sostanzialmente sopprimevano la Sezione distaccata di Ostia.
Il Tar, accogliendo le eccezioni formulate dalla difesa, "ritenendo di dubbia costituzionalità la disposizione di delega", ha rimesso gli atti alla Corte costituzionale affinché scrutini le norme in questione.
"L'ordinanza ieri resa dal Tribunale Amministrativo Regionale costituisce l'ennesima, utile conferma della fondatezza dei sospetti che il Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori aveva sollevato già all'indomani della presentazione della proposta emendativa, prima ancora che venisse approvata dall'Aula del Senato, sul grave ed eclatante vulnus che Governo e Parlamento stavano per infliggere alla Costituzione, rimasta vittima di veri e propri maltrattamenti" dichiara il Presidente del Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori, Walter Pompeo.
"Adesso la Politica, Governo e Parlamento, devono responsabilmente prendere atto che quella intrapresa per rivedere le circoscrizioni giudiziarie non è stata la via migliore. Occorre prontamente istituire un ampio Tavolo tecnico che, nell'immediato, suggerisca le iniziative da adottare allo scopo di evitare una catastrofe e, immediatamente dopo, ridisegni, lucidamente e responsabilmente, un efficiente reticolo giudiziario davvero utile al Paese".
La illegittimità della normativa è palese - ha detto il presidente Anai Maurizio De Tilla - a nostro avviso la revisione, così come è stata concepita, è morta. Il Governo e il Ministro della Giustizia ne devono prendere atto. I Parlamentari, nella loro sovranità, devono intervenire con una legge che blocchi il caos che è conseguito alla revisione selvaggia della geografia giudiziaria che fa acqua da tutte le parti”.

Luigi Berliri (da Mondoprofessionisti dell’11.5.2013)