mercoledì 20 aprile 2011

Tutti contrari alla mediaconciliazione obbligatoria (alzi la mano chi è favorevole)

 di Matteo Santini (Presidente Nazionale del Centro Studi e Ricerche sul Diritto della Famiglia e dei Minori)

Ho scritto tanto sulla normativa che prevede l’introduzione della media conciliazione obbligatoria, definendola “legge nefasta” o ancor peggio la”tomba dell’avvocatura”.
Dopo l’ordinanza del TAR Lazio che ha rimesso alla Corte Costituzionale la questione di legittimità del Decreto Legislativo 28/2010 e dopo la manifestazione tenutasi al Teatro Adriano il 14 Aprile, ho scoperto con estremo piacere che improvvisamente, tutte le istituzioni politiche e forensi, sono contrarie alla media conciliazione obbligatoria.
Davvero una piacevole sorpresa, che potrebbe però, agli occhi dei più maliziosi, far pensare che, raggiunta una prima sostanziale vittoria, qualcuno aspiri, per finalità politiche, a farsi paladino e portavoce di una battaglia, sulla quale sino a pochi giorni fa, i più preferivano restare alla finestra, in un atteggiamento, tipicamente italiano di chi privilegia, attendere nelle retrovie per poi uscire allo scoperto solo all’esito della battaglia e a condizione che, le prime linee abbiano avuto ragione del nemico; atteggiamento di chi con Deucalionico opportunismo, si erge a tutore di un ideale del quale sostiene, esserne da sempre stato il paladino.
Ma, se tutte le Istituzioni erano e sono contrarie all’entrata in vigore della media conciliazione (e gli interventi dei politici presenti alla manifestazione al Teatro Adriano del 14 aprile ne sono palese evidenza), allora mi viene da pensare che il Decreto Legislativo 28/2010 si sia magicamente materializzato dal nulla ed auto-approvato; oppure che, qualcuno in corso di cammino, o peggio a giochi fatti, abbia (legittimamente) mutato la propria opinione oppure che, sia ormai radicato il modus operandi di proferire male di una legge senza però far nulla per cambiarla.
Nell’attesa di un auspicabile ma improbabile Decreto Legge che blocchi la media conciliazione obbligatoria, nell’attesa che si pronunzi la Corte Costituzionale, nell’attesa che le varie astensioni possano risvegliare non solo le coscienze popolari ma anche i piani alti della politica, noi perseveriamo nella nostra genuina battaglia, portata avanti con umiltà, serietà ma con la determinazione di chi non accetta che altri si approprino dei risultati delle nostre opere.
Come già sottolineato dal sottoscritto l’articolo 14 comma 3 del Decreto sulla media conciliazione, sancisce che “su istanza di parte, il responsabile dell’organismo provvede alla eventuale sostituzione del mediatore”. La norma non ci dice nulla su quante volte si possa chiedere la sostituzione del mediatore e se debbano essere indicate le motivazioni della richiesta e di quale natura debbano essere. In teoria, la parte potrebbe chiedere all’infinito la sostituzione del mediatore, perché non di suo gradimento, paralizzando di fatto il tentativo di mediazione e determinando l’impossibilità assoluta di giungere ad una proposta nel termine massimo di 4 mesi.

(Da Mondoprofessionisti del 18.4.2011)