sabato 9 aprile 2011

Contro la mediaconciliazione serve unità

È da miopi fare dei distinguo nella doverosa battaglia contro la conciliazione obbligatoria e per i diritti dei cittadini, la stragrande maggioranza degli ordini e delle associazioni forensi sono di questo avviso.   Ci auguriamo che nei prossimi giorni prevalga la compattezza, invece che incomprensibili dispute sugli strumenti di protesta. Tutte le componenti del mondo della Giustizia, ordini e associazioni, sono unite contro la mediaconciliazione obbligatoria e il ddl all’esame del Senato per lo smaltimento dell'arretrato giudiziario.  È bene ricordare a chi non ha memoria  che il confronto diretto di alcuni Ordini con il Ministro Alfano si è concluso con un nulla di fatto: la conciliazione obbligatoria è entrata in vigore e il ddl per lo smaltimento dell'arretrato ha iniziato il suo iter in Senato senza che gli avvocati siano stati nemmeno considerati. Risulta, inoltre, poco comprensibile la presa di posizione di parte degli Ordini del Triveneto, che contestano sostanzialmente una rappresentanza politica votata dal Congresso di tutti gli avvocati. E ciò proprio in una fase politicamente molto delicata. Queste posizioni rischiano solo di innescare meccanismi dai quali sarà, poi, difficile tornare indietro. E il fronte favorevole alla mediaconciliazione obbligatoria alla fine ringrazierà. Il valore dell'unità dell'avvocatura  è decisamente più importante di rivendicazioni personalistiche dall'incerto futuro. Non è utile opporsi in via autonoma alla conciliazione obbligatoria, smarcandosi sia dalle iniziative di protesta indette dall'Organismo Unitario dell'Avvocatura, sia dall'azione istituzionale intrapresa dal Consiglio Nazionale Forense nei confronti del Governo. Altrimenti si corre il rischio di essere tutti contro tutti, nonostante gli obiettivi siano comuni a tutte le componenti forensi. Occorre un fronte unitario, oppure questa frammentazione apparirà agli occhi dell'opinione pubblica come una schermaglia tutta interna all'avvocatura, con pesanti ricadute sulla credibilità di ognuno di noi, perdendo di vista gli interessi più importanti, quelli dei cittadini.

Ester Perifano – Segretario generale ANF  (da Mondoprofessionisti dell’8.4.2011)