martedì 30 ottobre 2012

Violentata in visita a domicilio, condannato medico

Con la sentenza n. 40143/2012, la Cassazione conferma la condanna a 20 mesi di reclusione per violenza sessuale nei confronti di un medico fiscale che, al termine di una visita di controllo su una lavoratrice in malattia, aveva iniziato a palpare la donna cercando insistentemente di baciarla.
Il caso. Il medico, con il compito di effettuare la visita fiscale ad una lavoratrice presso il suo domicilio, la costringeva a subire atti sessuali, strofinandosi sul corpo della donna e tentando a più riprese di baciarla. Per il camice bianco, però, non c’è scampo e, anche se con la concessione delle attenuanti, viene condannato a 1 anno e 8 mesi di reclusione. Senza successo l’uomo ricorre per cassazione.
Il giudizio di legittimità. Secondo la Suprema Corte, il racconto della paziente era stato "chiaro e preciso" ed era da escludere qualsiasi "motivo di rancore" nei confronti dell'imputato "dal momento che in occasione del controllo fiscale, il medico aveva confermato lo stato di malattia e l'inidoneità della donna a riprendere il lavoro, con una prognosi di sette giorni".

(Da avvocati.it del 29.10.2012)