sabato 8 settembre 2012

Riforma forense: il governo fa marcia indietro


Severino sconfessa Giarda: il parere del governo non dà ordini
ma apre al dibattito. De Tilla (Oua): il ministro ci riceva

Tenta di placare gli animi dopo le furiose reazioni degli avvocati, il Guardasigilli che si affida a un comunicato per rispondere alle accuse degli avvocati di voler affossare la riforma della professione forense. “In merito alle obiezioni sollevate da alcune rappresentanze dell'avvocatura sul parere del governo alla concessione della deliberante al ddl di riforma della professione forense – puntualizza Paola Severino - tale parere non mette paletti, perché si limita per pochi punti a chiedere il più ampio dibattito in Aula. Tale parere, inoltre, non rallenta l'iter del provvedimento, perché comunque, non per volontà del Governo ma per regolamento parlamentare, sarebbero dovuti andare in Aula alcuni punti coperti da delega. Lo stesso parere – prosegue il ministro Severino - non blocca alcunché, perché il ddl è stato già calendarizzato in aula con la massima urgenza per il 28 settembre. Infine, il parere reso dal governo non detta al Parlamento le modifiche da apportare alla riforma, ma anzi rimette alla sede istituzionale dell'Aula la libera discussione su alcuni commi di alcuni articoli della legge”.  Per il presidente dell’Oua, Maurizio de Tilla, si intravedono nuovi scenari su una riforma attesa dall’avvocatura da decenni: «Bene così – sottolinea – finalmente è giunta un’opportuna correzione di rotta: la richiesta dei Ministri Giarda e del Guardasigilli di stralciare diversi punti del provvedimento, di fatto avrebbe svuotato di contenuti una riforma che raccoglie un forte consenso in Parlamento e nell’avvocatura. Opportuna e puntuale, quindi, la presa di posizione del Presidente della Commissione Giustizia, On. Giulia Bongiorno, che ha respinto questa ipotesi. Si riannodano i fili del dialogo ed è per questa ragione che siamo favorevoli alla proposta di discutere in aula il testo unitario, senza “spezzatini”. Fermo restando le nostre posizioni sulla riserva della consulenza legale, le specializzazioni, la pubblicità, il compenso e le tariffe, le incompatibilità, il tirocinio, auspichiamo che la Commissione Giustizia ci convochi in audizione.  Allo stesso tempo chiediamo – conclude de Tilla – che il Ministro Severino si incontri con l’avvocatura anche per aprire un confronto più ampio sulle ragioni dello sciopero del 20 e 21 settembre, sulla media-conciliazione obbligatoria, sul processo civile, sulla revisione della geografia giudiziaria, ma anche sulla disponibilità a collaborare per lo smaltimento dell’arretrato e sulla proposta del Guardasigilli di rivedere la modalità di accesso alla professione e del corso di laurea in legge».

Luigi Berliri (da Mondoprofessionisti del 7.9.2012)