venerdì 18 maggio 2012

TRIBUNALE GIARRE, SEDE MODELLO E INTOCCABILE


«Non si comprende sulla base di quali notizie recenti il sindaco di Acireale possa prospettare l'accorpamento del tribunale di Giarre a quello acese»: così esordisce il presidente dell'Associazione giarrese avvocati Giuseppe Fiumanò in merito a recenti dichiarazioni a mezzo stampa di Garozzo.
«Da indiscrezioni carpite ad autorevoli componenti della commissione Giustizia della Camera apprendiamo che, ad oggi, - continua Fiumanò - si prospettano due soluzioni: l'una, più estrema, di soppressione di tutte le sezioni distaccate dei tribunali, l'altra che ipotizza la permanenza a Catania di alcune sezioni, tra le quali Giarre».
Il presidente dell' Aga insiste sui requisiti oggettivi a favore del'ufficio giudiziario giarrese: la distanza dal capoluogo di tutto il territorio (che giunge fino alle porte di Randazzo) e l'esistenza di un edificio moderno e funzionale. Infatti, la maestosità del palazzo di Giustizia di corso Europa-via Trieste è un punto di forza per la permanenza del tribunale a Giarre, peraltro individuato dal presidente del tribunale di Catania Bruno Di Marco come sede distaccata dell'organismo di conciliazione dell'Ordine avvocati assieme a Paternò e Mascalucia.
Sull'argomento è chiara la presa di posizione del sindaco di Giarre Teresa Sodano, che ha consegnato al vicepresidente del Csm copia della relazione trasmessa al Ministero della Giustizia con i dati dell' attività operativa del tribunale di Giarre e una corposa documentazione fotografica che comprova le caratteristiche strutturali di un palazzo di Giustizia moderno ed efficiente: «Quest'opera - precisa - è stata fortemente voluta, nel '93, dal Ministero di Giustizia, che contrasse con la Cassa depositi e prestiti un mutuo di circa 4 milioni. A questa somma si aggiungono ulteriori 200 mila euro stanziati dal Comune, nonché gli interventi accessori eseguiti con l'obiettivo precipuo di consegnare al territorio un tribunale rispondente a tutti i canoni, evitando di trasformarsi nell' ennesima incompiuta. Oggi con una struttura capiente ed efficiente come il nostro palazzo di giustizia - conclude il primo cittadino- sarebbe deprecabile una chiusura comportando con il trasferimento altrove di tutte le competenze (personale, uffici e pratiche) la ricerca di nuovi locali e quindi costi aggiuntivi, come accadrebbe nel caso si dovesse adeguare l'ex convento dei Cappuccini di Acireale».

Mario Vitale (da La Sicilia del 17.5.2012)