sabato 19 maggio 2012

Soppressione tribunali, delibera Unione Ordini Forensi Sicilia

A sinistra, il Presidente dell'Unione Ordini Forensi della Sicilia, l'amico Avv. Ignazio De Mauro

… Assume rilievo il deliberato del Direttivo dell’Unione degli Ordini Forensi della Sicilia del 23 aprile 2012, secondo il quale “i lavori del Governo, e segnatamente del Ministero della Giustizia, sembrano procedere nella prevalente direzione di una riduzione dei costi, anche sacrificando effettive ragioni di efficienza e di ottimizzazione del servizio giustizia; ‐ in particolar modo nella regione Sicilia, dove esistono ben dieci tribunali sub‐provinciali a rischio di soppressione, le scelte del Governo nazionale, orientate verso i canoni di efficienza del servizio giustizia e di riduzione dei costi, sembrano obbedire esclusivamente al secondo; ‐ infatti i dieci Tribunali sub‐provinciali siciliani ricadono in zone o autenticamente assediate dalla criminalità organizzata, o caratterizzate da continui flussi migratori di clandestini (anche questi richiedenti un'adeguata risposta del servizio giustizia), o talvolta caratterizzate da carenza di infrastrutture e collegamenti o, altra volta, e al contrario, da una situazione di edilizia giudiziaria all'avanguardia (COME NEL CASO DEL TRIBUNALE DI GIARRE, NdAGANews) e non destinabile ad altro tipo di servizio pubblico”.
Ad avviso del consesso regionale citato, invece, occorre “la necessaria attenzione per tutte le realtà dei singoli Tribunali sub‐provinciali esistenti nel territorio regionale siciliano e per le peculiarità che caratterizzano ciascuno di essi in relazione a sopravvenienze, emergenza criminalità, esistenza di edilizia giudiziaria moderna ed efficiente o assenza di infrastrutture e collegamenti”.
Uno degli esempi emblematici di come applicare il criterio della “ragionevolezza” è quello che porta a confrontare il progetto di riduzione dei costi (criterio generale della revisione) con la reale e concreta fattibilità di tale obbiettivo in casi nei quali la riduzione dei costi si scontri con la persistenza nella realtà di elementi oggettivi che ne limitino la portata.

Giuseppe Agozzino (estratto da Altalex del 16.5.2012)