giovedì 17 maggio 2012

Magistrati e avvocati contro la responsabilità delle toghe


Giudici, politici e Avvocati hanno espresso il dissenso contro la responsabilità civile dei giudici così come previsto nel cosiddetto emendamento Pini attualmente all'esame della Camera. 
È il tema al centro del convegno promosso dalla Anm che si è svolto ieri pomeriggio a Roma. 
Al convegno hanno partecipato, tra gli altri il vice presidente del Csm, Michele Vietti (in visita al tribunale di Giarre nei giorni scorsi, NdAGANews), il presidente della Cassazione, Ernesto Lupo, il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, il Presidente del Consiglio di Stato, Giancarlo Coraggio. Presente anche Anna Finocchiaro del Pd e Giampiero D'Alia dell'Udc, oltre a esponenti del mondo dell'avvocatura. 
"Con la responsabilità civile dei giudici - ha detto Michele Vietti - sono in gioco gli interessi del cittadino ad avere un giudice sereno e non condizionato". 
Contrario alla responsabilità civile dei giudici anche il primo Presidente della Corte di Cassazione, Lupo, che si è detto sicuro che "una norma del genere se approvata dalla Camera avrebbe una serie di effetti disastrosi tali da bloccare il meccanismo della giustizia". 
Per il presidente del Consiglio di Stato, Giancarlo Coraggio, questa riforma colpirebbe "non tanto il giudice penale quanto il giudice amministrativo".    
Il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, ha invece proposto di spostare il sistema di rivalsa dello Stato sui magistrati al regime ordinario e in questo modo "una volta che è stata stabilita la responsabilità dello Stato si potrebbe prevedere l'obbligo di comunicazione alla Procura generale della Corte dei Conti che azionerà il giudizio di responsabilità". 
Contrari alla responsabilità civile dei giudici anche i rappresentanti dell'avvocatura come Maurizio De Tilla, presidente dell'Oua, che ha parlato di "una norma punitiva basata su una interpretazione abnorme di rivalsa nei confronti dei giudici" e infine per Paolo Berruti, del Consiglio nazionale forense la norma sulla responsabilità delle toghe potrebbe "determinare la corsa ad aggredire il magistrato che invece deve rimanere sereno".

(Da Mondoprofessionisti del 17.5.2012)