giovedì 31 maggio 2012

Giustizia, protocollo d'intesa Anci-CNF


Esprimere la forte preoccupazione in ordine all'ipotesi di riduzione dei presidi giudiziari in assenza di criteri programmatici con i quali le spese sono determinate e avviare un lavoro comune, con la costituzione di un gruppo di lavoro congiunto, per completare il censimento per quanto riguarda costi e fabbisogni circa la geografia giudiziaria e per realizzare un'analisi dei territori in relazione ai costi generati dalla riduzione delle circoscrizioni giudiziarie in termini di logistica, trasporti, sedi, impatto ambientale e fasi transitorie.
Sono queste le principali finalità alla base del Protocollo d'intesa siglato da Anci e Consiglio nazionale forense. Dalle due rappresentanze istituzionali dei comuni e dell'avvocatura arriva infatti una richiesta al Governo: prima di proporre la chiusura degli uffici giudiziari di primo grado (tribunali sub provinciali-sezioni distaccate-uffici del giudice di pace) calcoli bene i costi e i risparmi effettivi per la collettività di tutta l'operazione, altrimenti si rischieranno più danni che benefici.
Con la firma di questo protocollo l'Anci e il Consiglio nazionale forense intendono porre alcune richieste all'Esecutivo quali : avviare il controllo di gestione ai fini della trasparenza della spesa corrente che viene oggi addebitata automaticamente ai comuni; applicare il criterio dei costi standard e non più quello della spesa storica per valutare l'efficienza del servizio; adottare un modello di misurazione dei fabbisogni standard; avviare un'analisi del territorio per calcolare i costi della revisione giudiziaria.

(Da Mondoprofessionisti del 24.5.2012)