mercoledì 26 marzo 2014

Inammissibile notifica ricorso tributario via Pec, manca decreto attuativo

Il mezzo consentito è rimasto la raccomandata
nell'attesa del provvedimento del ministero dell’Economia,
che pure prevedeva di dare il via 
alla posta elettronica certificata fin dal 2013

Nel processo tributario la notifica del ricorso introduttivo tramite la Pec è inammissibile: il mezzo consentito è la raccomandata, nonostante il decreto del Ministero prevedesse l’introduzione della posta elettronica certificata nel 2013. Lo ha sancito la Ctr di Benevento che, con la sentenza 395/13, ha ritenuto inammissibile il ricorso di un contribuente contro l’accertamento dell’Agenzia delle entrate circa l’attività di trasporto merci su strada per contro di terzi (la controversia risulta anteriore al primo marzo scorso quando è entrato in vigore 163/13, che comunque prevede l’individuazione di Ctp e Ctr pilota: cfr. “Via al processo tributario telematico: addio alla carta, si riducono i costi per gli operatori del settore”, pubblicato il 17 febbraio scorso).

La prima sezione ha ritenuto il ricorso inammissibile visto che l’atto è stato notificato con posta elettronica certificata (Pec) la quale, nei ricorsi tributari, non risulta ancora consentita.

Insomma, la commissione ritiene che la notifica all’ufficio finanziario del ricorso andava fatta con i mezzi previsti D.l. 546/92 e, pertanto, è legittima quella effettuata per il tramite della raccomandata postale: nel caso esaminato, però la consegna del plico raccomandato alle poste è stato spedito un mese dopo la scadenza della presentazione del ricorso e si rivela perciò intempestivo e dunque inammissibile. Si legge, al riguardo, in sentenza che «nel processo tributario sono previste attualmente solo le notifiche di atti di cancelleria per via Pec mentre non stato posto in essere nessun decreto ministeriale attuativo che prevede la notifica anche del ricorso introduttivo tramite posta certificata, nonostante che il decreto della direzione dipartimento Finanze del ministero dell’Economia n. 7425 del 26/04/2012 prevedesse l’introduzione nell’anno 2013: anche la maggior parte degli studiosi ed esperti in materia, in assenza di una pronuncia di organi giurisdizionali, concorda nel ritenere ancora non operante nello specifico la notificazione per il tramite della Pec in attesa di un necessario decreto attuativo del Ministero». Inammissibile il ricorso, nulla per le spese.


Vanessa Ranucci (da cassazione.net)