giovedì 6 marzo 2014

Aria nuova in via Arenula

Si riannodano i fili del dialogo: aperture sul ddl
delega sul processo civile, riparte il dialogo
con l'avvocatura con un tavolo permanente

Negoziazione assistita dagli avvocati e Camere arbitrali presso i Consigli dell’Ordine come strumenti ordinari per la risoluzione stragiudiziale delle controversie; lavoro congiunto per la riforma del disegno di legge sul processo civile, superandone le gravi criticità. E piena attuazione della riforma forense a partire dal decreto ministeriale sui nuovi parametri per i compensi, che arriverà “prestissimo”. È quanto ha assicurato ieri il Guardasigilli Andrea Orlando al presidente del Consiglio Nazionale Forense, Guido Alpa, e ai rappresentanti delle associazioni forensi nel corso dell’incontro a via Arenula. “Il confronto è stato proficuo. Abbiamo convenuto circa la necessità di prevedere, in un sistema organico, percorsi alternativi di soluzione stragiudiziale delle controversie affidati all’Avvocatura, che garantisce preparazione tecnica e professionalità. Il Cnf ha da tempo proposto la introduzione della negoziazione assistita dagli avvocati- accordi tra le parti con valore esecutivo- e la istituzione di Camere arbitrali presso i Consigli dell’Ordine. Il ministro ha espresso l’intenzione di promuovere questi provvedimenti, già per altro all’attenzione del Parlamento”, ha riferito Alpa a seguito dell’incontro. “Ci auguriamo che il confronto fattivo porti a riforme efficaci per restituire ai cittadini la fiducia nel sistema giustizia, che è un indispensabile e non più trascurabile motore per la ripresa del Paese”. Sul tema cruciale del processo civile, Orlando ha assicurato la riapertura di un rapido confronto sul disegno di legge Cancellieri insieme con l’Avvocatura. “Occorre superare quelle inaccettabili criticità la cui efficacia è tutta da dimostrare”, ha sottolinea Alpa. Per quanto riguarda la professione forense, il Guardasigilli ha assicurato che “prestissimo” varerà i nuovi parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi dei legali, improntati nella proposta del Cnf a trasparenza ed equità. “Abbiamo rappresentato il disagio che sta vivendo l’Avvocatura in questo momento ed il ministro ha condiviso le nostre preoccupazioni. Occorre restituire equità e corrispondenza dei compensi all’impegno professionale degli avvocati”, ha sottolineato Alpa. Anche l’attuazione della riforma forense, ha garantito il Ministro, sarà accelerata con l’approvazione dei regolamenti ministeriali mancanti, tra i quali quelli sul tirocinio e le specializzazioni, anche per chiarire il quadro nel quale sono coinvolte le Università. Sui temi più ampi dell’assetto della professione, il Guardasigilli ha annunciato un tavolo con l’Avvocatura. “Siamo molto soddisfatti di questo avvio di collaborazione. Il Guardasigilli, a cui abbiamo augurato un buon lavoro, ha dimostrato attenzione e condivisione circa il potenziale di efficacia in termini di recupero dell’efficienza del sistema di queste nuove misure”, ha commentato Alpa. "Si tratta di un primo buon risultato che premia il lavoro responsabile del Cnf per la Giustizia e per l’Avvocatura”. Alla fine dell’incontro, il presidente dell’Oua, Nicola Marino, ha  sottolineato come ci sia stato, «un dialogo proficuo. Il ministro si è impegnato a costituire un tavolo di consultazione e concertazione con l’avvocatura, per esaminare i provvedimenti urgenti e per programmare una riforma della giustizia organica e condivisa. Una base di partenza può essere costituita dal progetto licenziato dalla Commissione Vaccarella, accantonato dal precedente Guardasigilli. Per quanto riguarda il ddl delega sulla giustizia civile, che contiene norme punitive per i diritti dei cittadini: motivazione a pagamento, liti temerarie e responsabilità solidale dell’avvocato (…etc), il ministro ha chiarito che il provvedimento non andrà avanti senza la preventiva consultazione dell’avvocatura nell’ambito dell’istituendo “tavolo”. Quindi – ha aggiunto Marino – il ministro si è impegnato alla pubblicazione celere dei nuovi parametri forensi, con le modifiche migliorative avanzate dalle Commissioni Giustizia di Camera e Senato, frutto dell’iniziativa dell’Oua e conseguenza della manifestazione del 20 febbraio scorso». Il presidente dell’Oua ha ribadisto, quindi, il terreno comune su diversi altri fronti: «Forte identità di vedute sul ruolo dell’avvocatura, sul potenziamento degli strumenti di risoluzione stragiudiziale, a partire dalla negoziazione assistita e dalle Camere arbitrali. Ma anche sulla necessaria riforma della magistratura onoraria (a termine e con un percorso di qualificazione).  Abbiamo posto il problema dell’aumento delle spese per i cittadini, con una lievitazione continua ed esponenziale del contributo unificato, del taglio del gratuito patrocinio, della costante compressione dei diritti, a fronte di servizi scadenti e anche di una inefficace revisione della geografia giudiziaria. Da rivedere. Al ministro – concluso Marino – ho manifestato le gravi ragioni di disagio degli avvocati italiani sotto il profilo economico, per la crisi in atto, nonché per le disfunzioni della giurisdizione e per le difficoltà che ogni giorno incontrano nell’esercizio della professione».


Luigi Berliri (da Mondoprofessionisti del 6.3.2014)