martedì 2 aprile 2013

Separazione coniugi, il gatto va coi figli

La prassi della giustizia, per fortuna, sta al passo con i tempi senza attendere che il Codice Civile faccia propri i principi di civiltà sanciti dai trattati internazionali. Il Tribunale di Milano ha emesso un provvedimento importante riguardo l’affidamento del gatto in caso della separazione tra i coniugi. Il 13 marzo scorso la sezione IX ha infatti affermato che l’affidamento del gatto segue quello del figlio del nucleo famigliare: in altre parole il gatto va al coniuge a cui viene affidato il dove va il minore.
Si tratta di una novità assoluta in Italia che accoglie quanto fissato dal Trattato di Lisbona del 2007, dove si afferma che gli Stati membri dell'Unione Europea devono tener conto del benessere degli animali in quanto esseri senzienti. Nel corso delle cause di separazione, gli animali domestici non possono più essere dunque considerati come beni di un patrimonio comune da ripartire fra i due coniugi, ma vanno affidati all'uno o all'altro in base ai legami affettivi, più o meno stretti, con i diversi componenti della famiglia.
Nel caso specifico, una volta accertato che il micio aveva un particolare legame affettivo con il bambino, è risultato conseguente assegnarlo al genitore affidatario del figlio minore.

(Da petsandthecity.it del 26.3.2013)