lunedì 15 aprile 2013

GIUDICE DI PACE, TEMPI RIDOTTI PER LA SALVEZZA

Riunione tra gli otto Comuni
che dovrebbero consorziarsi

Tempi stretti per salvare l'ufficio del Giudice di pace: entro il 29 aprile i Comuni devono presentare al ministero della Giustizia la domanda per il mantenimento dell'ufficio. Bisognerà comunicare il numero di Comuni che partecipano al consorzio, la spesa necessaria per mantenere l'ufficio e come sarà divisa, il personale che sarà impegnato con le relative qualifiche.
Per discutere di questo si è tenuta in Municipio una riunione con i rappresentanti dei Comuni che dovrebbero far parte del consorzio per il mantenimento dell'ufficio del Giudice di pace di Giarre. Presente anche il presidente dell'associazione giarrese avvocati, Giuseppe Fiumanò che spiega: «Il dirigente dell'area finanziaria Letterio Lipari ha comunicato ai presenti la somma per mantenere l'ufficio del Giudice di pace e la quota che spetterebbe a ciascun Comune. I centri interessati sono Giarre, Riposto, Fiumefreddo, Calatabiano, Milo, Sant'Alfio, Mascali; in quest' ultimo comune, però, al momento nessuno può deliberare. A questi sette Comuni si è aggiunto Piedimonte Etneo».
Il sindaco di Giarre, Teresa Sodano, ha sollecitato i rappresentanti dei Comuni perché venga adottata al più presto la delibera di adesione dai Consigli. «Per il mantenimento dell'ufficio - aggiunge Fiumanò - le somme ripartite tra gli 8 comuni, con il punto interrogativo di Mascali, ammontano a 240mila euro annui circa; di cui 160mila per il personale che, essendo comunale, è già pagato e quindi questi 160 mila non sono costi aggiuntivi».
Per quanto riguarda, invece, il Tribunale, se tutto resta com'è, il 13 settembre 2013 chiuderà, a meno di proroghe o di provvedimenti parlamentari o della pronuncia Corte Costituzionale. «Auspichiamo - dichiara Fiumanò - che almeno l'ufficio del Giudice di pace rimanga, fermo restando che fino all'ultimo lotteremo perché sia mantenuto il Tribunale».

Maria Gabriella Leonardi (da La Sicilia del 14.4.2013)