lunedì 29 aprile 2013

A lamentarsi si fa peccato

Da qualche tempo i ritrovi dei professionisti under 45-50 ed in particolare degli avvocati assomigliano allo spogliatoio di una squadra di calcio abituata alle zone alte della classifica che si ritrova a lottare per non retrocedere.
Colpevolmente in ritardo, forse nella speranza che il mondo cambi per tutti ma non per la categoria, l’avvocato percepisce che qualcosa nella propria attività deve cambiare.
In realtà, non è tanto cosa, ma chi: lui.
Deve proprio cambiare l’avvocato, il suo modo di lavorare, di rapportarsi ai clienti (privati o aziende), ai collaboratori, ai colleghi, di gestire lo studio, di dare tutto per scontato, pensando che come d’incanto le nuove tecnologie possano sposarsi ad un approccio alla professione per certi versi ottocentesco. Non si tratta di assecondare mode né tanto meno di cambiare per cambiare, ma di avere l’umiltà e la perseveranza di riformattare in tutto o in parte il proprio modus operandi.
Per essere concreti, un aiuto mi è arrivato da Mario Alberto Catarozzo con la sua opera “Gestire il tempo nell’attività professionale” (Alpha Test). Lo posso dire con la sincerità dello scettico che pagina dopo pagina si è lasciato convincere (per la verità senza opporre troppa resistenza).
Tuttavia, una volta terminata la lettura e lasciati sedimentare gli spunti (posta elettronica, riunioni, telefonate, ecc.), si rischia di essere sopraffatti dalla sfiducia di riuscire nell’impresa, tali e tanti sono i suggerimenti utili rispetto alla mancanza di tempo per metterli in pratica (ma proprio su questo Catarozzo sgrida l’avvocato presuntuoso!).
Ho pensato allora di tenere il volume a portata di mano e di seguire come uno scolaro di volta in volta i punti che mi sembrano più urgenti, adattandoli alla mia personalità, alle novità della disciplina e alle mie esigenze.
Inoltre, a costo di risultare antipatico, cerco di sollecitare colleghi e collaboratori alla lettura. Il beneficio sta nella condivisione.
Infine – grazie alla disponibilità di Catarozzo – ho avviato la sezione in Filodiritto interamente dedicata alle “Competenze professionali trasversali”.
Ne nascerà un dibattito che sarei lieto di ospitare nel mio blog e su Filodiritto.
Sono sicuro che l’acqua dello stagno dell’avvocatura si muoverà.

Antonio Zama (da antoniozama.it del 13.4.2013)