giovedì 28 febbraio 2013

SALVIAMO I TRIBUNALI DISTACCATI!



Nei giorni scorsi, nei locali del Consiglio dell’ordine avvocati di Catania, si è riunito il Coordinamento delle associazioni forensi operanti nelle sezioni distaccate del tribunale di Catania, costituitosi nei mesi scorsi, al fine di discutere ed adottare tutte le misure necessarie per scongiurare la chiusura delle sette sezioni, ovverosia Acireale, Adrano, Belpasso, Bronte, Giarre, Mascalucia e Paternò, presiedute rispettivamente dagli avvocati Grassi Bertazzi, Politini, Spampinato, Uccellatore, il nostro Fiumanò, Scalia ed Asero.
All’ordine del giorno l’eventualità di proporre apposito ricorso avverso il provvedimento del presidente del tribunale di Catania, di fatto anticipatorio del paventato accentramento alla sede centrale etnea dei procedimenti cautelari e monitori, provvedimento peraltro già formalmente avversato dall’Avvocatura catanese in sede di Consiglio giudiziario.
Il provvedimento presidenziale, infatti, comporterebbe sostanzialmente il ridimensionamento di importanti uffici giudiziari di prossimità, così allontanando la giustizia dai cittadini e facendo aumentare ulteriormente i già esorbitanti costi che implica il ricorso alla giustizia civile.
Al termine dell’incontro gli avvocati hanno stabilito di chiedere un parere ad un collega amministrativista. Tale parere è stato acquisito e a giorni si concretizzerà l’azione legale.
Già in sede d’inaugurazione dell’anno giudiziario, le associazioni forensi locali avevano chiesto di utilizzare la proroga di cinque anni, prevista dal d.lgs. n. 155/2012, in modo da mantenere per tale periodo le funzioni delle sezioni distaccate, soprattutto in considerazione che il tribunale di Catania, di per sé materialmente insufficiente a garantire un normale andamento del servizio giustizia, non è in grado di assorbire –come rilevato nella stessa sede anche dal Presidente della Corte d’appello- le migliaia di fascicoli provenienti dalle sette sezioni.
Al riguardo, i rappresentanti delle associazioni forensi territoriali hanno preso atto con soddisfazione che il Consiglio dell’ordine, presieduto dall’avv. Maurizio Magnano di San Lio, facendo propria tale richiesta di proroga quinquennale, ha deliberato di formalizzarla al ministro della Giustizia.