mercoledì 23 gennaio 2013

Una legge attesa da oltre 70 anni muove i primi passi

Oua: la riforma finalmente entra in vigore
ma ancora lontana da piena attuazione

Dialogo, condivisione e rispetto delle decisioni del Congresso Forense. Queste le linee guida con cui l'Organismo Unitario dell'Avvocatura valuterà l'effettiva entrata in vigore della riforma professionale e seguirà con attenzione la definizione dei numerosi regolamenti attuativi previsti dalla nuova legge forense. Di oggi, intanto, la prima, attesa, circolare esplicativa del Cnf. “Eppur si muove” afferma in una nota Nicola Marino (nella foto), presidente Oua che aggiunge: “E anche se la riforma è ben lungi dall'essere compiuta, siamo lieti che la situazione si sia sbloccata e che sia giunta anche la prima circolare esplicativa del Cnf. Certo occorrerà continuare a dare vigile impulso a questo iter, non solo per darvi compiuta attuazione, ma anche allo scopo di porre rimedio ad alcuni errori, storture, anomalie che, come ha sancito anche il recente Congresso Forense di Bari, rischiano di compromettere l'esito da tutti auspicato”. Inoltre, “pur apprezzando che, dopo circa 70 anni, sia stata varata la necessariamente migliorabile legge professionale - aggiunge Marino - registriamo, assieme alla costante modifica in senso peggiorativo del sistema di quantificazione dei compensi professionali, come dimostra anche l'ultimo parere del Consiglio di Stato (18 gennaio) che censura la proposta concordata a dicembre con il Ministero di Giustizia, mettendo in discussione, tra gli altri aspetti, l'accordo sulla quantificazione delle spese forfettarie". Secondo il presidente dell'Oua "urgono una maggiore e più consona considerazione dell'attività forense in sede di definizione dei parametri e di liquidazione giudiziale (la gestione degli Studi è pari a quella di piccole aziende) e l'adozione di interventi a tutela dei giovani, che vanno sostenuti per affrontare un mercato oggi poco capace di assorbirli: gli Avvocati sono oltre 230mila. Tra le proposte da mettere in campo - prosegue la nota - una effettiva programmazione del numero in sede di accesso all'Università e mettendo a disposizione una migliore formazione e competenze specifiche orientate al diverso panorama (sovranazionale) in cui si muoverà il giurista del futuro. Su tutti questi nodi strategici per la professione forense - conclude Marino - (e ne abbiamo citato solo alcuni) promettiamo, assieme ad una vigile attenzione, una aperta disponibilità al dialogo con tutte le componenti dell'avvocatura ai fini della ricerca di soluzioni condivise che consentano auspicabili modifiche della nuova legge professionale”.


(Da Mondoprofessionisti del 23.1.2013)