martedì 6 marzo 2012

Falegname investito mentre andava da cliente, niente rendita a moglie

Cass. Sez. Lavoro, sent. 16.2.2012 n. 2016

La tutela assicurativa contro gli infortuni sul lavoro, anche mortali, prevista per gli artigiani riguarda esclusivamente le attività inerenti al momento lavorativo-esecutivo, mentre restano escluse le attività relative al momento organizzativo-imprenditoriale. Ad affermarlo è la Cassazione, con la sentenza n. 2016/2012.
Il caso. Un falegname artigiano perdeva la vita in un incidente stradale mentre andava da un cliente, da cui aveva ricevuto un incarico di lavoro. La moglie si rivolgeva al Tribunale, che le riconosceva la rendita permanente per i superstiti dei lavoratori. La decisione, impugnata dall’Inail, veniva ribaltata dalla Corte d’appello, rilevando come l’evento mortale si fosse verificato al di fuori dell’attività artigiana e che, pertanto, non era indennizzabile. La vedova proponeva ricorso per cassazione.
Il giudizio di legittimità. La Suprema Corte, condividendo le conclusioni dei giudici di seconde cure, confermava l’esclusione dell’indennità alla moglie: infatti, dalle risultanze istruttorie era emerso che l’artigiano si stava recando da un cliente, per verificare lo stato del tetto di un edificio che avrebbe dovuto ristrutturare. Tuttavia, l’evento mortale si verificava in un altro momento, allorchè, dopo aver parcheggiato il camion, veniva investito attraversando la strada. L’incontro col cliente era programmato in un diverso orario della giornata e il falegname era intento a svolgere altre attività.

(Da avvocati.it del 5.3.2012)