venerdì 18 novembre 2011

L’infortunio in itinere non è sempre risarcito

Se il dipendente, spostandosi per lavoro, può non utilizzare l’auto,
l’eventuale incidente è tutto a suo carico

La materia è delicata e sono ripetuti gli interventi della Corte di Cassazione nel corso degli anni perché alle fattispecie possibili sembra non esserci fine. Stiamo parlando dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro cosiddetti in itinere, cioè accaduti nel corso del tragitto casa-lavoro dei dipendenti. In particolare, con sentenza n. 22759, si è risolta la questione nata in merito al caso di un lavoratore, chiamato a fare un intervento di lavoro in sede diversa da quella abituale, che sceglie di muoversi utilizzando la propria auto. Coinvolto in un incidente stradale, il lavoratore chiede il risarcimento del danno nella convinzione che il suo episodio rientri nella categoria degli infortuni in itinere. La Cassazione esamina nei dettagli il caso e si concentra sulle alternative a disposizione del lavoratore per spostarsi appurando come l'uso del veicolo privato nel caso in esame non costituisse una necessità ma una sua libera scelta. A maggior ragione considerando che "il mezzo di trasporto pubblico rappresenta lo strumento normale per la mobilità delle persone e comporta il grado mino di esposizione al rischio della strada". E non è tutto: la Corte ha specificato che la scomodità per il lavoratore degli orari del servizio pubblico non basta a legittimare l'infortunio in itinere da incidente stradale.

Alberta Perolo (da famigliacristiana.it del 16.11.2011)