mercoledì 18 gennaio 2012

Il ministro Severino apre il confronto con gli Ordini

“Non è all'esame alcun provvedimento di abolizione degli ordini”.
È la promessa del ministro della Giustizia, Paola Severino ai rappresentanti dei professionisti riuniti con urgenza al ministero. La convocazione è arrivata solo sabato. Il ministro apre così al confronto e invita a incontri settimanali sulla riforma, una materia “su cui vigila” personalmente.
"È stato un incontro positivo, fruttuoso: il ministro ha ascoltato le nostre riflessioni, avremo prestissimo un altro incontro sul tema delle società tra professionisti. Finalmente il tema della riforma delle professioni si sta avviando nel modo più corretto e trasparente". Questa la replica di Marina Calderone, presidente del Cup (Comitato unitario delle professioni) e del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, al termine dell'incontro con il ministro Severino sulle liberalizzazioni degli ordini. "Credo che le riflessioni -ha aggiunto- debbano incentrarsi sulle tariffe non più obbligatorie, ma questo lo sappiamo perfettamente dal mese di agosto: spariranno i riferimenti tariffari, e poi il tirocinio che, nei diversi provvedimenti, è diventato di 18 mesi". Secondo Calderone, tra gli ordini professionali c'è "volontà per potere definire un percorso di riforma: siamo aperti alla discussione, lo abbiamo dimostrato". "Il ministro -ha concluso- ha interloquito con noi dando massima attenzione a tutte le specificità. Siamo pronti anche a un tavolo che si riunisca una volta alla settimana".
La bozza del decreto sulle liberalizzazioni circolata nei giorni scorsi non sarebbe attendibile, secondo i partecipanti dall'incontro, e il Guardasigilli avrebbe affermato che le norme sulle professioni sono di sua responsabilità e sarà solo lei a presentarle al Consiglio dei ministri. Ci sarebbero novità sulle tariffe, sul numero dei notai e sui tirocini, che potrebbero essere svolti, in parte, durante gli studi universitari. La risposta dei professionisti è in gran parte positiva, con il presidente dell'Ordine dei commercialisti, Claudio Siciliotti, che offre piena collaborazione al ministro e il presidente dell'ordine degli Architetti, Leopoldo Freyrie, che parla di un clima molto positivo.
Resta fortemente negativo il giudizio degli Avvocati sulla proposta di liberalizzazione delle professioni che il Governo presenterà al prossimo Consiglio dei ministri. "Finalmente - ha dichiarato il presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa - il Governo si è accorto del fato che le professioni rappresentano l'11% del Pil convocando i rappresentanti degli ordini professionali. Da parte nostra ribadiamo il no allo strumento del decreto legge: per la riforma dell'avvocatura occorre una legge dello Stato e un confronto effettivo nel merito dei singoli temi. L'unica disponibilità offerta oggi è stata quella di discutere della disciplina delle società tra professionisti". Per Alpa delegificare la professione forense, "l'unica menzionata in Costituzione, è incostituzionale". Per gli Avvocati l'unico strumento legittimo con il quale il governo potrebbe intervenire sulla professione forense è quello del disegno di legge. Quanto alla questione delle tariffe, ricorda Alpa, "è emersa l'idea che non le si possano nemmeno richiamare con i rapporti con il cliente. Per noi è impensabile l'ipotesi che non si possano prendere le tariffe come punto di riferimento nei rapporti con il cliente". Anche per questa ragione gli Avvocati ribadiscono che diserteranno l'inaugurazione dell'anno giudiziario come segno di disagio per l'attacco alla professione, e che si limiteranno a leggere un comunicato, conclude Alpa, "contenente i principi fondamentali su cui verte la professione di avvocato e che sono calpestarti o stralciati dalla riforma". Più fatalista, il presidente del consiglio nazionale del Notariato, Giancarlo Laurini: “nel decreto è probabile che ci sia l'aumento della pianta organica, vedremo”, afferma obiettando che con la crisi non è il momento più opportuno per farlo. Il ministro apre comunque a una revisione dei criteri e una riduzione dei tempi per questo intervento. Quanto alle tariffe, invece, Severino ribadisce che “la negoziazione dei compensi è libera e le tariffe sono già state abrogate. Sarà invece presa in esame la questione di mantenerle come rifermento per i giudici nei processi e nei rapporti tra professionisti e pubblica amministrazione”.

Luigi Berliri (estratto da Mondoprofessionisti del 17.1.2012)