lunedì 30 gennaio 2012

Gli Avvocati boicottano l'anno giudiziario

Elemento comune, in tutta Italia, la protesta degli Avvocati, che hanno disertato le cerimonie e hanno letto un unico documento contro le liberalizzazioni. A Napoli quella più plateale, con gli Avvocati imbavagliati che hanno dato le spalle al palco appena ha preso la parola Luigi Birritteri, capo del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria del Ministero della Giustizia. A Torino i legali hanno lasciato simbolicamente le toghe sui posti loro assegnati. Per contestare le liberalizzazioni decise dal governo Monti, gli avvocati della Camera penale del Piemonte e della Valle d'Aosta sono usciti dall'aula del Palazzo di Giustizia di Torino non appena è cominciata la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. A Palermo, invece, gli Avvocati hanno abbandonato l'aula quando ha iniziato il suo discorso, in rappresentanza del ministero, Maria Stefania Di Tomassi, capo dell'Ispettorato generale. Insomma il mondo forense è in rivolta.  E dall’Anf viene la richiesta che venga emanato in tempi brevi “il decreto che deve stabilire i parametri per il compenso degli Avvocati nel caso di liquidazione da parte di un organo giurisdizionale. Il D.L. Liberalizzazioni, che prevede l'abrogazione delle tariffe delle professioni regolamentate nel sistema ordinistico, ha creato un pesante vuoto normativo che rischia di gettare nell'incertezza la grande maggioranza degli Avvocati italiani e i giudici'. Il segretario generale dell'Associazione Nazionale Forense Ester Perifano, ha scritto una lettera al ministro della Giustizia Severino, per sollevare il problema e chiedere un suo rapido intervento. “L'abrogazione delle tariffe porrà  per il futuro problemi innanzitutto ai cittadini che non avranno punti di riferimento che consentano loro di valutare adeguatamente le richieste che verranno loro formulate. Il problema che si sta invece già ponendo nei tribunali italiani -spiega Perifano - è quello che investe il gran numero di Avvocati impegnati nel settore del contenzioso, per i quali la liquidazione da parte di un organo giurisdizionale di compensi professionali avviene con cadenza giornaliera. Il D.L. liberalizzazioni prevede espressamente che nel caso di liquidazione da parte di un organo giurisdizionale, il compenso del professionista è determinato con riferimento a parametri stabiliti con decreto del Ministro vigilante, ovvero quello della Giustizia. Quello che sta accadendo nei tribunali è che i magistrati - privi dell'usuale punto di riferimento rappresentato dalle Tariffe Forensi - non potendo sottrarsi ad un obbligo loro imposto dalla legge, devono rinviare sine die, in attesa del decreto ministeriale, la liquidazione delle competenze degli Avvocati'.

Luigi Berliri (da Mondoprofessionisti del 30.1.2012)