mercoledì 26 ottobre 2011

Pec e fax, graziato l’amministrativista smemorato

L’avvocato che dimentica di inserire pec e numero di fax negli atti, potrà regolarizzare la sua posizione senza dover pagare il contributo unificato aumentato della metà.
A chiarirlo è il Segretario generale della Giustizia amministrativa, con la circolare del 18 ottobre scorso.
Per l'efficienza del sistema giudiziario e la celere definizione delle controversie.
In seguito alle novità introdotte dal decreto n. 98/2011 in materia di contributo unificato, è previsto l’aumento della metà dell’importo del contributo in caso di mancata indicazione dell'indirizzo di posta certificata e del numero fax. Tuttavia, si legge nel documento di prassi, trattandosi di una previsione di natura sanzionatoria, è possibile sanare quest'omissione depositando in giudizio un atto che contenga l’indicazione della pec e del fax.
Esempio: annullamento di un atto amministrativo e contestuale condanna della p.a. al risarcimento danni.
Se il ricorso introduttivo del giudizio contiene più domande,  è comunque dovuto un solo contributo unificato, pari a 600 euro. Invece, si pagano 4mila euro, se la richiesta risarcitoria è formulata in via autonoma nell’ambito del contenzioso sulle procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture.
Le novità valgono per tutti i ricorsi depositati dal 6 luglio 2011 compreso, presso la segreteria del giudice amministrativo.
Infine,  viene richiesto un nuovo pagamento del contributo quando, successivamente al ricorso introduttivo, si attua un ampliamento della controversia con la presentazione di motivi aggiunti di ricorso.

(Da avvocati.it del 25.10.2011)