mercoledì 12 ottobre 2011

Catanzaro, mediaconciliazione alla Corte Costituzionale

Da Catanzaro un altro rinvio alla Corte Costituzionale per la mediaconciliazione.
Per Maurizio de Tilla, presidente dell’Organismo Unitario dell’avvocatura Oua, «questo ulteriore caso di rinvio alla Corte Costituzionale della normativa sulla media-conciliazione, già anche sotto l’esame della Corte di Giustizia Europea conferma quanto più volte affermato dall’Oua. Il Giudice di Pace che ha deciso il rinvio alla Consulta è stato chiaro: l’obbligatorietà insieme agli elevati costi crea un evidente profilo di incostituzionalità. Lo stesso criterio sancito, appunto, dall’ultima risoluzione del parlamento europeo del 13 settembre scorso, che qualcuno in modo interessato ha mal interpretato. Le ordinanze in tal senso si moltiplicano, ma il ministro Palma evita il problema e si nega al dialogo. E la situazione precipita».
Sul nuovo caso di remissione alla Corte Costituzionale delle norme sulla mediazione civile obbligatoria da parte di un giudice di pace di Catanzaro è intervenuto anche il Presidente di APM, Lorenza Morello, in un convegno tenutosi stamani (ieri, NdAGANews). 
''Questo ulteriore caso di rinvio alla Corte Costituzionale della normativa sulla conciliazione, già anche sotto l'esame della Corte di Giustizia Europea conferma quanto più volte da me affermato -commenta il presidente Lorenza Morello- La valutazione del Giudice di Pace secondo cui l'obbligatorietà insieme agli elevati costi crea un evidente profilo di incostituzionalità è stata peraltro recentemente dissertata dall'ultima risoluzione del parlamento europeo del 13 settembre scorso, e non possono più esservi dubbi in merito, se non chi non ha mai abbastanza della lotta fine a se stessa, per interessi di bottega che osteggiano l'interessa nazionale e sovranazionale.  Vero è - conclude Morello- che il ministro Palma evita il problema e si nega al dialogo. E la situazione precipita. Siamo di nuovo a chiedere, pertanto, un tavolo aperto di confronto per sentire le istanze e le necessità di tutti, in vero spirito conciliativo''.

(Da Mondoprofessionisti dell’11.10.2011)