domenica 30 ottobre 2011

Crollano scale cinema, gestore condannato

Uno spettatore si avvia all’uscita del cinema dopo aver visto un film. Scende le scale e... gli mancano letteralmente sotto i piedi. La caduta provoca al malcapitato la frattura scomposta di una gamba. Inizia qui una battaglia legale contro il gestore del cinema, fino alla Corte di Cassazione dopo il giudizio a lui contrario dei giudici di merito che lo condannano al pagamento di una cifra risarcitoria di 900 euro. Alla base della motivazione, la pessima condizione di manutenzione delle scale. La Cassazione ha rigettato il ricorso del gestore stabilendo che "il tribunale ha legittimamente ritenuto accertato che le cause della caduta dovevano ricercarsi nello stato di sconnessione delle scale, non a norma, come chiaramente emerso dalla relazione peritale, oltre che nell’insufficienza del sistema di illuminazione delle luci segna passo. In particolare, sono state richiamate le dichiarazioni della stessa (ndr. vittima dell’incidente) che ha riferito di aver perso l’equilibrio essendogli venuto a mancare l’appoggio del piede sinistro, probabilmente dovuto, secondo quanto accertato dal giudice del merito, alla presenza di un vuoto sul pavimento, profondo 50 cm e largo 15/16, e comunque alle gravi sconnessioni delle scale riscontrate dal perito. E dunque ha legittimamente concluso il tribunale, proprio a causa delle cattive condizioni di manutenzione delle scale, (ndr. la vittima) aveva perso l’equilibrio ed era caduto procurandosi le lesioni sopra descritte, anche se non era stato sicuramente accertato se la caduta fosse stata determinata dal vuoto, un vero e proprio trabocchetto, la cui presenza è stata rilevata presso il sedile della quarta fila di poltrone, ovvero da una delle altre sconnessioni segnalate".

Alberta Perolo (da famigliacristiana.it del 27.10.2011)