mercoledì 12 ottobre 2011

ANF: “Basta coi tabù sulla revisione della geografia giudiziaria”


«Ben venga una nuova geografia giudiziaria in Italia, non può essere un tabù, però il provvedimento contenuto nella manovra economica è inadeguato. Serve un metodo razionale, no ad operazioni poco trasparenti. Disponibili al confronto».
Così Ester Perifano, Segretario generale Associazione Nazionale Forense (Anf) spiega le ragioni di fondo del documento approvato nel Consiglio Nazionale dell’associazione, domenica scorsa a Catania, sulla geografia giudiziaria e sui provvedimenti su questa materia contenuta nella recente manovra economica. 
«Se l’obiettivo essenziale è quello della efficienza del sistema giudiziario - continua - intesa come capacità di definire il maggior numero di controversie in tempi ragionevoli, non bisogna unicamente sopprimere gli uffici, ma occorre ricalibrare la loro presenza perché la rielaborazione della mappa geografica giudiziaria non può essere  dettata solo da esigenze di pura e semplice riduzione numerica, o di contenimento dei costi, ma deve tenere presente quale è l’effettivo carico di lavoro che  cittadini e  imprese riversano localmente sulla macchina della giustizia. È francamente difficile, inoltre, comprendere – aggiunge il segretario di Anf - perché la legge delega sia così vaga, prevedendo una complessiva riduzione degli uffici giudiziari di primo grado e la soppressione delle sezioni distaccate, indicando però criteri che non tengono conto delle peculiarità dei singoli uffici e dei territori».
L’Anf, però, è pronta ad affrontare questa materia senza remore e senza particolarismi: «La difesa ad oltranza che una parte dell’avvocatura ha fatto dei ‘tribunalini’ – attacca Perifano -  non solo offre il fianco a chi ha interesse a rappresentare gli avvocati come una “casta” refrattaria ad ogni modifica dello status quo, ma rende meno facile la discussione sul tema, che rischia effettivamente di essere influenzato da spinte particolaristiche, con scelte organizzative compiute non in base ad effettive necessità, ma a logiche di favoritismo di alcune realtà territoriali a scapito di altre. Quello che l’Anf chiede al Governo – conclude il segretario Anf - è di collaborare con l'Avvocatura e le sue rappresentanze, istituzionale, politica ed associative, per la individuazione dei corretti e funzionali interventi riorganizzativi della geografia giudiziaria del Paese, partendo dalla condivisione di dati certi, che oggi però ancora non esistono, sulle  caratteristiche del territorio, sulla domanda di giustizia e la sua tipologia, sulle risorse, sui carichi di lavoro, sulla viabilità, sulla realtà sociale ed economica, sulla diffusione della criminalità».

(Da Mondoprofessionisti del 12.10.2011)