mercoledì 28 settembre 2011

Mediaconciliazione, altro rinvio alla Corte di Giustizia europea

A Mercato San Severino (Salerno) il giudice di Pace, Nicola Lombardi, ha rinviato alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea un procedimento denunciando la illegittimità della media-conciliazione obbligatoria.
Il giudice di Pace pone quesiti precisi alla Corte, che di fatto  accolgono i rilievi avanzati più volte dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura e che in parte erano presenti anche nel rinvio dell’agosto scorso della sezione distaccata del Tribunale di Palermo. 
Per Maurizio de Tilla, presidente Oua: «È significativo questo ennesimo rinvio alla Corte europea, è il secondo caso in un mese (il precedente era stato a Palermo), in questo procedimento, però, le motivazioni del Giudice di Pace sono ancora più ampie e sono analoghe a quelle già avanzate dall’Oua e che sono anche oggetto di prossimo esame della Corte Costituzionale. Il giudice di Pace – spiega de Tilla - pone quesiti chiari, sui limiti illegittimi all’accesso alla giustizia per i cittadini, facendo riferimento alla normativa europea. Si mettono in rilievo i costi troppo onerosi (almeno due volte di quelli di un normale processo e come recita l’ordinanza: “…la sproporzione aumenta esponenzialmente con l’aumentare del valore della controversia…”), l’eccessiva lunghezza della procedura di mediazione, l’eventualità che il giudice possa desumere nel seguente giudizio argomenti di prova a carico della parte che non ha partecipato alla mediazione senza giustificato motivo, la possibilità che il mediatore possa formulare una proposta di conciliazione in assenza del consenso delle parti, la probabile moltiplicazione dei procedimenti di mediazione, con il conseguente moltiplicarsi dei temi di definizione della controversia. Tutte questioni poste a suo tempo dall'Oua al Ministero della Giustizia, ma rimaste inevase. Riteniamo – conclude de Tilla - che questo tipo di decisioni da parte dei Tribunali e dei giudici di pace aumenteranno, e che sarebbe quindi opportuno che il Ministero della Giustizia intervenisse, invece di mettere la testa sotto la sabbia, come gli struzzi. La giustizia civile rischia di andare incontro al caos, a scapito dei cittadini. Lo ripetiamo ancora una volta, la mediaconciliazione obbligatoria non è in linea con la nostra Costituzione, né con la normativa europea».

(Da Mondoprofessionisti del 27.9.2011)