sabato 4 dicembre 2010

Mozione sulla giustizia civile approvata al XXX Congresso Nazionale Forense


XXX Congresso Nazionale Forense
Genova, 25-27 novembre 2010

MOZIONE SULLA GIUSTIZIA CIVILE

Il XXX Congresso Nazionale Forense, riunito in Genova nei giorni 25-27 novembre 2010,

premesso

che, nonostante innumerevoli tentativi di riforma, permane immutato il profondo stato di dissesto della giustizia italiana; che tale situazione, oltre a rappresentare la negazione dello stato di diritto, genera pesantissime conseguenze sia sul piano economico sia sul piano sociale, nonché sulla stessa competitività del Paese; che in tale drammatico contesto appare ormai priorità indifferibile l'adozione di alcuni urgenti rimedi al fine di scongiurare il definitivo collasso della giustizia in Italia;

impegna

le rappresentanze dell'Avvocatura a richiedere al Parlamento ed al Governo l'adozione, previo indispensabile confronto con l'Avvocatura, i seguenti immediati provvedimenti:
1) quanto all'organizzazione della giustizia: razionalizzare l'impiego dei magistrati, con periodiche verifiche della loro produttività e del rispetto dei termini; prevedere il controllo della capacità dei dirigenti preposti agli uffici giudiziari; adottare le best practices; escludere il ricorso alla motivazione sommaria o a richiesta; razionalizzare l'impiego del personale amministrativo e riqualificarlo; avviare un serio e generale processo di informatizzazione degli uffici giudiziari e rilanciare il processo telematico; attuare la semplificazione dei riti e delle procedure di notificazione degli atti; assicurare il rispetto delle funzioni di difesa assegnate all'Avvocatura; prevedere strumenti per l'effettiva esecuzione dei provvedimenti giudiziari;
2) quanto alla materia del diritto di famiglia, dei minori e delle persone: istituire giudici specializzati che sappiano affrontare i molteplici aspetti connessi alle vertenze; riformare il diritto di famiglia minorile e delle persone, tanto sul piano sostanziale quanto su quello processuale, provvedendosi, con riguardo a quest'ultimo, a semplificare ed unificare i riti;
3) quanto alla giustizia del lavoro: modificare la legge n. 183/2010 nella parte in cui non prevede la difesa tecnica del ricorrente (mentre è prevista invece per il resistente), riduce la tutela giurisdizionale, altera il previgente assetto del sistema sanzionatorio, prevede l'applicazione delle nuove disposizioni ai giudizi pendenti.