venerdì 24 febbraio 2012

Aiga: liberalizzazioni non favoriscono i giovani

«Nessuno dica che queste liberalizzazioni sono a favore dei giovani avvocati di oggi e di domani. Il Governo Monti sta distruggendo i capisaldi della professione forense, a tutto vantaggio dei grandi poteri economici e continuando a tutelare le vere lobby del nostro Paese». Così Dario Greco, presidente dell'Associazione italiana dei giovani avvocati, ha iniziato il suo intervento stamattina al Cinema Adriano di Roma, dove si svolgeva la manifestazione di protesta dell'Avvocatura. «Decine di migliaia di giovani avvocati da veri eroi – ha continuato Greco – suppliscono alle deficienze dell’amministrazione giudiziaria, svolgendo i compiti dei cancellieri ricercando i fascicoli delle cause, dei commessi portandoli in udienza, dei magistrati scrivendo di loro pugno i verbali d’udienza. Nessun preventivo può essere redatto per queste attività. E in tale situazione lo Stato continua a finanziarsi ritardando il pagamento dei compensi per il gratuito patrocinio, relegando le giovani generazioni di avvocati in una condizione di indigenza. Non è possibile – ha proseguito il leader dei legali under45 – affermare che il lavoro dipendente è monotono e contemporaneamente massacrare il futuro dei giovani professionisti». Greco ha aggiunto che «l’Avvocatura deve essere capace di passare dalla protesta alla proposta – ha così proseguito il presidente dei Giovani Avvocati – fornendo alle forze politiche e sociali del nostro Paese un progetto di riforma della professione innovativo e capace di eliminare le rendite di posizione e consentire ai giovani di potersi affermare nel mondo professionale». Al termine della manifestazione il presidente dell'Aiga ha dichiarato: «Invito il Ministro Severino a fare visita ai corridoi dei Tribunali italiani; lì conoscerà la vera Avvocatura italiana, quella che non ha consulenze da gruppi industriali, quella che ogni giorno si batte per affermare i diritti dei cittadini, quella che fa code interminabili agli uffici notifiche, quella che tutto è fuorché una casta».

(Da Mondoprofessionisti del 24.2.2012)