lunedì 25 marzo 2013

ANCHE C.N.F. PER PROROGA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA

Necessaria la proroga dell'entrata in vigore
della revisione della geografia giudiziaria
in attesa della decisione della Corte Costituzionale

Un “appello fermo” all’Esecutivo e al nuovo Parlamento affinché, “senza indugio” dispongano la “necessaria e congrua proroga” del termine di entrata in vigore della revisione della geografia giudiziaria, prevista per il 13 settembre 2013.  A quella data, sarà interrotta l’attività di 31 tribunali e di 220 sezioni distaccate. La richiesta è stata avanzata formalmente dal Cnf con una lettera recapitata oggi al ministro guardasigilli, dopo una valutazione attenta, nella seduta amministrativa di venerdì 22 marzo, dei possibili scenari conseguenti ai numerosi ricorsi di incostituzionalità della normativa che pendono dinanzi alla Corte Costituzionale. Questioni di opportunità, dunque, suggerirebbero di attendere gli esiti dei giudizi costituzionali per evitare possibili, se non addirittura probabili, impasse istituzionali;  e, nel frattempo, di promuovere un progetto di revisione della geografia giudiziaria che garantisca il pieno esercizio della funzione giurisdizionale Il Cnf ricorda infatti che l’8 ottobre 2013, cioè appena poco più di 20 giorni dopo l’entrata in vigore della soppressione delle sedi giudiziarie, sarà discussa davanti alla Consulta la questione di legittimità del decreto legislativo 155/2012 (Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero), sollevato dal Tribunale di Pinerolo. Si tratta, peraltro, della prima di una nutrita serie di questioni pendenti presso la Consulta.  Non solo. I giudici del lavoro stanno affrontando numerosi ricorsi da parte di dipendenti amministrativi contro le procedura di interpello. Mentre, dunque, vi sono molte questioni pendenti davanti ai giudici di merito e di legittimità, “circostanza ancor più discutibili e grave”, vengono autorizzati trasferimenti di giudici togati dagli uffici sopprimendi ad altre sedi extradistrettuali. Una accelerazione che il CNF non apprezza, condividendo preoccupazione e disagio che affligge gli operatori di giustizia e i cittadini dei territori interessati: “In questo modo, da un lato l’accesso alla giurisdizione viene compromesso ben prima delle soppressioni e, dall’altro, si calpesta il diritto dei cittadini di quelle circoscrizioni ai servizi loro dovuti”.

(Da Mondoprofessionisti del 25.3.2013)