martedì 27 novembre 2012

Scacco matto alle lobby della privatizzazione della giustizia

L'ultima vittoria di Maurizio de Tilla:
inammissibili gli emendamenti sulla mediazione

Sono stati dichiarati inammissibili gli emendamenti presentati al decreto legge sulla crescita che puntavano a reintrodurre la mediazione obbligatoria, sia pure a termine fino al 2017.
È l’ultima vittoria del presidente uscente dell’Oua, Maurizio de Tilla, un cui terzo mandato alla guida dell’organismo politico dell’Avvocatura è stato precluso dalla bocciatura, al congresso di Bari, della mozione per un terzo mandato.
Per l’Oua “è stato sventato l’ultimo colpo di mano delle lobby della privatizzazione della macchina giudiziaria, è stata così tutelata la decisione della Consulta che aveva bocciato l’obbligatorietà della mediazione. Un istituto – aggiungono in via Belli - che ha chiari profili di incostituzionalità non solo per l’eccesso di delega, ma anche ma anche per l'onerosità della stesso, per la mancanza di indipendenza delle camere di conciliazione private, per l’inidoneità di gran parte dei mediatori, per la speculazione che si è scatenata nel settore, per gli ostacoli all'accesso libero del cittadino alla giustizia, per le gravi ripercussioni sul giudizio successivo, anche considerato che nel 90% dei casi la parte non compare o la conciliazione ha insuccesso. Questo meccanismo, obbligatorio e costoso, unico in Europa, è, oltretutto, ancora sub judice della Corte di Giustizia Europea. Una decisione di segno opposto del Parlamento sarebbe stato un vero e proprio abuso. L'Oua – conclude l’organismo unitario dell’Avvocatura - chiede, quindi, che si riparta, invece, dalle decisioni del Congresso Forense di Bari, tenutosi questo fine settimana per trovare soluzioni ragionevoli per implementare davvero una media-conciliazione volontaria e di qualità. Infine un invito rivolto al Ministro Severino affinché si apra urgentemente un confronto con l’avvocatura.
Non pare toccata il Presidente di Avvocati Per la Mediazione nell'apprendere che l'emendamento Ghigo sia stato dichiarato inammissibile. "In effetti, è stata criticata la collocazione di un emendamento in un provvedimento che parlava di tutt'altro, e che per un riordino legislativo sarebbe stato da collocare altrove - esordisce Morello - Ciò non toglie che, mai come in questi giorni, carta stampata, web, radio e tv stanno finalmente parlando di mediazione, tema di importanza strategica per il rilancio del Paese in quanto è un dato ormai risaputo che non è la mediazione ad avere fallito ma lo è la magistratura ordinaria, così come attualmente gestita e strutturata, ad aver fatto scappare gli investitori esteri che non sono disposti ad attendere 10 anni la soluzione di un problema che può bloccare il loro business, e che all'estero risolvono in un paio di mesi (si veda, su tutti, la risoluzione delle controversie in Romania, dove si accede al tribunale con una domanda redatta dal cittadino in carta semplice, pagando una cifra che si aggira tra 0.70 cent e 1 Euro e si ha una sentenza nell'arco di un paio di mesi), ed è sempre la cattiva organizzazione della giustizia ordinaria a gravare sulle casse dello Stato per un punto percentuale di Pil a causa delle condanne che, ogni anni, ci commina la Corte Europea per le lungaggini processuali. Per questi motivi, tra gli altri, la mediazione è uno strumento necessario e necessitato in questo momento di profonda difficoltà economica -conclude Morello- e per questo accolgo l'invito rivoltomi dal Presidente dell'Oua, Maurizio De Tilla, di aprire insieme un tavolo di concertazione con il Ministro Severino per la diffusione della cultura della mediazione".

Luigi Berliri (da Mondoprofessionisti del 27.11.2012)