domenica 25 novembre 2012

Congresso, un forte «sì» a mozione per riforma

Il Congresso Nazionale Forense che oggi (ieri, NdAGANews) a Bari ha chiuso i lavori – durati tre giorni – chiede che la riforma dell’avvocatura sia approvata prima dello scioglimento del Parlamento. Gli oltre mille delegati si sono espressi in favore del progetto di riforma, oggetto delle contestazioni di questi giorni, ma chiedono importanti modifiche nella prossima legislatura. E’ questo, in sintesi, il contenuto di due mozioni approvate a larga maggioranza dal congresso e che riguardano la riforma forense che è ora all’esame del Senato.
“L'Avvocatura oggi – ha detto il presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa – ha posto il primo mattone ri-fondante per il recupero della sua dignità e della sua centralità nell’amministrazione della giustizia al servizio dei cittadini, in condizioni di autonomia e indipendenza”.
“Ora guardiamo fiduciosi al Senato – ha aggiunto Alpa – dove la riforma è in commissione giustizia, augurandoci che si possa concludere quanto prima l’iter parlamentare che ha impegnato il Parlamento per quattro anni. Ci conforta che oggi il presidente del Senato Renato Schifani ha manifestato favore verso questo risultato”.
In questa ultima giornata di lavori del Congresso, sono state discusse una quarantina di mozioni sui temi della liberalizzazione della professione, sul funzionamento dell’ordinamento giuridico, sulla tutela dell’autonomia della cassa forense, sul radicale mutamento dell’accesso alla professione e più in generale sulla riforma forense in esame in Parlamento e altre che stigmatizzano la situazione carceraria italiana, che respingono la rottamazione del processo civile (no all’appello cassatorio e all’aumento del contributo unificato), che rifiutano senza mezzi termini l’obbligatorietà della mediaconciliazione e il taglio di circa mille sedi giudiziarie (queste ultime per acclamazione).

(Da lagazzettadelmezzogiorno.it del 24.11.2012)