giovedì 17 settembre 2015

Le novità nella legge delega sul Codice penale

Stretta su rapine, furti in casa e scippi
Pene più alte per il voto di scambio
Mediazione sui benefici per gli ergastolani

Ci sono anche le pene minime più severe per furti, rapine e scippi nel disegno di legge delega sul Codice penale che continua la sua marcia in aula alla Camera: chi ruba, strappa una borsa per strada o si presenta con un`arma in una tabaccheria avrà minori possibilità, se catturato e condannato, di usufruire di quelle «porte girevoli» che nelle carceri regolano i flussi di entrata e uscita.

Con l`intervento chirurgico su pene e multe minime viene scardinato in parte il  meccanismo algebrico delle circostanze attenuanti e aggravanti, grazieal quale spesso si sottopone l`imputato a una condanna senza però la certezza che sconti una pena in carcere.



Voto di scambio

Il giro c`è anche per il voto di scambio politico mafioso (416 ter) la cui pena viene aumentata: da 4-10 anni a 6-12 anni. I grillini avrebbero voluto ampliare le fattispecie riconducibili a questo reato (introdotto da poco) ma l`impianto non è cambiato. Davide Ermini, responsabile Giustizia del Pd, ha ricordato il giudizio positivo che il procuratore Nazionale antimafia, Franco Roberti, aveva dato sull`inasprimento delle pene per il 416 ter. Meno lusinghieri sono stati i giudizi del procuratore nazionale sull`allentamento dei bulloni nel meccanismo penitenziario che attualmente nega ai detenuti più pericolosi l`accesso ai benefici della legge Gozzini.



Ergastolani

Al testo del governo - che abbatteva il divieto automatico per gli ergastolani (articolo 4bis introdotto dopo le strage di capaci) - la commissione ha dovuto aggiungere alcuni paletti, anche dopo un lungo confronto tra la presidente della commissione Giustizia, Donatella Ferranti (Pd), e la grillina Giulia Sarti: alla fine, il divieto automatico di accedere ai benefici rimane per mafiosi e terroristi e per i «casi di eccezionale gravità e pericolosità specificamente individuati» dal governo. Critico il procuratore Roberti che in audizione aveva invitato il Parlamento a «riflettere attentamente» sulla modifica del regime introdotto con il 4 bis. Dopo le ultime modifiche è però soddisfatta la presidente Ferranti: «La riforma dell`ordinamento penitenziario non porterà alcun beneficio agli ergastolani condannati per mafia e terrorismo».



Rinvio a giudizio

I procuratori della Repubblica alla fine l`hanno spuntata. E raddoppiato, anzi quadruplicato nel caso di mafia e terrorismo, il numero dei mesi concesso ai pm tra la chiusura indagini e la richiesta di rinvio a giudizio (o di archiviazione). Il «tetto», che oggi non c`è lasciando ampia discrezionalità alle priorità delle procure, sarà di tre mesi per tutti i reati (rinnovabile di altri tre, per i casi complessi con molti imputati e con più parti lese, se autorizzato dal Procuratore generale) mentre per mafia e terrorismo il pm avrà fino a 12 mesi per il rinvio a giudizio. L`articolo 11, così riscritto, verrà votato oggi.



Reati estinti

Novità anche per la riparazione del danno che può portare all`estinzione di reato bagatellare: oggi il meccanismo risarcitorio vale solo nelle aule del giudice di pace mentre con il ddl Orlando si estende anche ai reati a querela giudicati in tribunale: «Così diamo attenzione alle persone offese consentendo loro di ottenere effettivamente il risarcimento e la riparazione del danno subito», osserva Anna Rossomando (Pd). Polemico Andrea Colletti (M5S): «Da oggi picchiare un politico potrebbe costare poco perché minacce, percosse e lesioni vengono praticamente depenalizzate». Oggi la Camera vota anche la stretta sulle intercettazioni: divieto di pubblicazione delle conversazioni relative a terzi estranei e divieto di divulgare le intercettazioni fatte tra privati (fatto salvo il diritto di difesa e quello di cronaca). Per il vice ministro Enrico Costa «questo risultato è ampiamente soddisfacente». 

Dino Martirano (da Il Corriere della Sera del 17.9.2015)