sabato 1 giugno 2013

Le richieste dell'Unione Camere Penali alla Cancellieri

Nel corso dell'incontro tra i rappresentanti dell'Avvocatura ed il Ministro, che si è tenuto ieri (martedì, NdAGANews) presso il Ministero di Giustizia, cui hanno partecipato il Presidente Valerio Spigarelli ed il componente di Giunta Luca Brezigar sono state illustrate al Ministro Cancellieri le richieste che l'Unione rivolge alla politica ed al Governo. Sottolineando che “la questione della Giustizia è tema centrale del vivere civile, e dunque, per definizione, deve trovare posto nell'agenda dell'attuale così come di qualsiasi governo, è stata ribadita la contrarietà ad ogni forma di alibi per evitare le riforme, in particolare è stato respinto al mittente l'argomento della possibile divisività che impedirebbe anche il semplice approdo alla discussione parlamentare dei progetti di legge non unanimemente condivisi. A ciò si è aggiunto l'invito al Ministro ad affrontare il problema della tutela dei diritti fondamentali dei cittadini in primo luogo con riguardo alla condizione carceraria. Un richiamo che è stato effettuato sottolineando come proprio nella giornata di ieri l'Italia avesse incassato l'ennesima bocciatura in sede europea, avendo respinto la Grand Chambre il ricorso avanzato dal Governo avverso la nota sentenza Torreggiani”. Sempre in argomento, è stato rimarcato come occorra intervenire in primo luogo sul "sistema penale ", introducendo nuove forme di sanzione, diverse dal carcere, rinforzando e migliorando i disegni di legge che nella scorsa legislatura erano stati presentati a proposito dei temi della detenzione domiciliare, della sospensione del processo con messa alla prova, della declaratoria di irrilevanza del fatto, delle sanzioni riparatorie. Sempre con riguardo alle iniziative legislative non portate a termine nella scorsa legislatura, ed anche alle elaborazioni cui l'Unione aveva partecipato in sede ministeriale, è stato sottolineato al nuovo Ministro la necessità di “presentare i progetti riguardanti la depenalizzazione, la sospensione del processo per gli imputati irreperibili, la reintroduzione del concordato della pena in sede di appello, lo sfoltimento delle notifiche nel corso delle indagini preliminari, l'abrogazione del ricorso diretto in Cassazione da parte dell'imputato, tutte elaborate dalla cosiddetta commissione Spangher”. Concludendo in tema della tutela della libertà personale, è stato fatto anche richiamo al pacchetto di proposte elaborate dalla c.d. "Commissione Giostra", riguardanti l'abbandono delle preclusioni oggettive e soggettive sia in tema di custodia cautelare che in tema di applicazione dei benefici della legge Gozzini, e la contestuale abrogazione delle norme contenute nella c.d. "legge Cirielli". Infine l'Unione ha sollecitato l'esercizio delle deleghe che la riforma professionale affida al Ministero, ponendosi come interlocutori essenziali e disponibili del procedimento regolamentare, in particolare per ciò che concerne la specializzazione e la riformulazione della norma sulla difesa d'ufficio; non mancando di richiamare anche la necessità di una verifica delle diverse situazioni locali relative all'applicazione della riforma sulla geografia giudiziaria.

(Da Mondoprofessionisti del 29.5.2013)