lunedì 9 maggio 2011

OUA: “Niente compromessi sulla mediaconciliazione”

“I reali interlocutori del ministro Alfano sono l'Oua,
i 150 ordini di tutta Italia e le associazioni forensi
che hanno aderito all'astensione”

L’Organismo Unitario dell’Avvocatura dopo l’incontro di sabato scorso e alla vigilia dell’annunciato incontro di domani tra il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e alcuni presidenti di ordini degli avvocati, denuncia il carattere escludente dell’incontro, cui non sono stati invitati né l’Oua, l’organismo di rappresentanza politica unitaria dell’avvocatura, né le associazioni forensi, né i 150 Ordini che hanno scioperato in questi mesi.
Tutto ciò, oltretutto, nonostante il TAR del Lazio, su ricorso appunto dell’Oua e di altri Ordini e Associazioni, abbia rimesso gli atti alla Corte Costituzionale per l’esame della questione di illegittimità della obbligatorietà della mediaconciliazione.
Per l’Oua è inaccettabile che il ministro con la riunione di domani non voglia riconoscere l’impegno e la protesta dell’avvocatura «duecentomila avvocati – attacca il presidente dell'Oua, Maurizio de Tilla - hanno manifestato, con l’astensione dalle udienze e con due grandi incontri a Roma, la contrarietà alla mediaconciliazione obbligatoria. In tutta Italia si registrano assemblee di avvocati che chiedono al Ministro Alfano di abrogare la obbligatorietà della mediaconciliazione che contrasta con gli artt. 24 e 77 della Costituzione e con l’art. 47 della Convenzione dei diritti dell’Uomo. E il prossimo 11 maggio è previsto un grande convegno a Torino nonché il 23 giugno è già fissata un’altra manifestazione di protesta a Napoli in concomitanza con l’astensione dalle udienze in tutti gli uffici giudiziari del Paese».
Secondo l’Oua l’iniziativa del Guardasigilli rischia di essere dettata dalla prossimità della tornata elettorale, piuttosto che dal merito dei problemi avanzati in questi mesi, per questa ragione lancia un invito ai presidente degli ordini convocati dal ministro: “Ora apprendiamo dai giornali – continua il presidente Oua - che il Ministro Alfano, a pochi giorni dalle elezioni, ha aperto un tavolo al quale ha invitato Paolo Giuggioli, Antonio Conte ed Enrico Sanseverino. Evidenti ragioni di prudenza e di senso della misura imporrebbero agli illustri colleghi di non andare all’incontro. D’altronde l’Oua, 150 Ordini forensi, la quasi totalità delle Associazioni (Camere Civili, AIGA, ANF, AIAF ed altre sigle forensi) hanno fortemente criticato il decreto n. 28/2010. Sono costoro i reali interlocutori della vicenda sulla mediaconciliazione.  Il Ministro Alfano, anche stavolta – aggiunge - non dà prova di correttezza e di linearità invitando solo quelli che ritiene soggetti comodi ai quali rappresentare le sue richieste che già conosciamo. Siamo, infatti, stati da più parti interpellati se l’Avvocatura intende raggiungere un compromesso barattando la permanenza dell’obbligatorietà della mediaconciliazione con la riforma forense o modifiche riduttive del decreto n. 28/2010. Abbiamo risposto con un secco no.  Se veramente il Ministro Alfano ha la consapevolezza di aver sbagliato – conclude de Tilla - potrà chiudere ogni questione dando parere positivo alle proposte di legge Benedetti Valentini e Della Monica in discussione al Senato che propongono, in sintonia, le necessarie modifiche del decreto legislativo n. 28/2010. Tutto il resto è fumo preelettorale, volontà di non cambiare e artificioso (e inesistente) coinvolgimento dell’Avvocatura”.
Durissima Ester Perifano. “I tre Presidenti ricevuti dal Ministro sabato scorso – sottolinea la segretaria generale dell’Associazione Nazionale Forense -  sono notoriamente molto vicini al Ministro e hanno un forte interesse a ricondurre le pecorelle all'ovile. Ora è noto che sulla obbligatorietà (pure in forte odore di incostituzionalità) il Ministro non cederà mai, mentre è evidentemente l'unico risultato che potrebbe dare un senso alla protesta degli avvocati....non vorrei che questo incontro segnasse l'inizio delle svendite di fine stagione... Dopo di che, avrà poco senso continuare a parlare di cassa forense e di riforma dell'ordinamento”.

(Da Mondoprofessionisti del 9.5.2011)