mercoledì 12 gennaio 2011

De Tilla (OUA): “Alfano, mantieni le promesse!”


di Luigi Berliri

Il presidente dell’organismo di rappresentanza politica degli avvocati italiani, Oua, Maurizio de Tilla, ha perso la pazienza. Dopo un mese e mezzo dalla conclusione dei congresso Forense di Genova, chiede al ministro della giustizia, Angelino Alfano, di tener fede alla promessa fatta di aprire un tavolo di confronto per  analizzare tutte le osservazioni e le critiche al nuovo sistema di mediaconciliazione obbligatoria. Presa carta e penna ha scritto una lettera a tutte le altre istituzioni del mondo dell’avvocatura, ai presidenti degli ordini territoriali e ai rappresentanti delle associazioni forensi e con una lettera (in allegato) invitandoli a un’iniziativa comune affinché Alfano passi dalle parole ai fatti. “L’impegno preso di fronte a 1.000 delegati in rappresentanza di 230 mila avvocati, nel corso dell’ultimo Congresso nazionale di Genova  -  attacca de Tilla - deve essere onorato. Nel Congresso di Genova è stata anche approvata all’unanimità una mozione che chiede l’apertura di un dialogo, l’eliminazione dell’obbligatorietà e, nelle more, il differimento dell'entrata in vigore del D.Lvo. 28/2010, in attesa del recepimento delle proposte condivise da tutta la categoria (di seguito, indicate per punti).  La crisi della giustizia – spiega de Tilla - non si risolve con provvedimenti tampone o con l'introduzione a forza di sistemi obbligatori di media-conciliazione, ma necessita di interventi strutturali a livello legislativo e organizzativo, e l'istituto della mediazione, così come concepito, appare non corrispondente alle direttive europee in merito , nonché in palese contrasto con i principi costituzionali del nostro ordinamento. Al noto degrado della giustizia civile (mancano anche i fondi per il processo telematico) si unisce l’erroneo convincimento che con la prevista mediaconciliazione obbligatoria si possa deflazionare il carico giudiziario. In realtà le cose andranno in senso opposto. Aumenterà l’esasperazione dei cittadini per non poter adire il giudice; fioccheranno le questioni di incostituzionalità e si incrementeranno le ostilità alla media conciliazione. Si è, oltretutto, autorevolmente sostenuto che l’istituto della mediaconciliazione obbligatoria è incostituzionale perché viziato da eccesso di delega e in contrasto con l’art. 24 Cost. L’OUA, tra le altre iniziative, insieme ad alcuni Consigli dell’Ordine ed Associazioni Forensi, ha anche presentato ricorso al TAR contro il regolamento attuativo che oltretutto dequalifica la figura del media conciliatore».

(Da Mondoprofessionisti.it dell’11.1.2011)