mercoledì 11 settembre 2013

TRIBUNALI MINORI: DOPODOMANI LA MORTE



Venerdì mattina a Roma
assemblea unitaria dell'Avvocatura

Ultimi sussulti prima della morte per i piccolo tribunali destinati alla chiusura venerdì prossimo. Per Nicola Marino, presidente dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura, la rappresentanza politica forense, è sempre più evidente come la chiusura entro il 13 settembre di circa 1000 uffici giudiziari stia portando a «una situazione grottesca come dimostra anche l'intervento di oggi del Ministro Cancellieri al Senato». «Rinvii, proroghe, sospensioni da parte dei Tar - spiega - le ultime sono quelle di Bari per Cerignola e Rodi Garganico, ma non basta, a due giorni dal termine ultimo, ancora ieri, come testimonia una lettera di via Arenula si è avviato a definizione il destino dei tribunali di Alba, Bassano, Chiavari, Rossano e Sanremo, con il possibile utilizzo dei locali per ulteriori due anni (per esaurire le pendenze e i dibattimenti al 13 settembre del 2013). Con la ostinata e irrazionale decisione di chiudere oltre 1000 uffici giudiziari entro il 13 settembre si è ormai allo sbando. Intanto la giustizia per stessa ammissione del Ministero si accinge a sopportare un deficit previsto per il settore per il 2013 di circa 78 milioni di euro e chiude il 2012 con ulteriori 83 milioni di euro di debito. Il taglio sul territorio di tribunali e sedi distaccate - sottolinea con amarezza il presidente Oua - oltretutto sempre più a macchia di leopardo, non intacca i veri sprechi, a partire dall'enorme capitolo di spese dato dalle intercettazioni, dai costi processuali e da quelli postali. Questa ultima voce, oltretutto, dimostra quanto la tanto decantata diffusione del processo telematico sia ancora una chimera. L'Avvocatura - conclude Marino - denuncia questa realtà, inascoltata da anni e nel disinteresse generale, come si fa da mesi anche con la cosiddetta pseudo riforma della geografia giudiziaria, che invece di apportare risparmi sta producendo ulteriori sprechi. Eppure, il Ministro Cancellieri anche oggi al Senato ha insistito testardamente su questa strada, forzando anche le decisioni dello stesso Parlamento. È bene ricordare che anche la settimana scorsa in modo trasversale Pd, Pdl, e Cinque Stelle (Lumia, Caliendo, Buccarella) hanno ricordato al Guardasigilli il voto a maggioranza di un ordine del giorno che prevedeva la proroga dell'entrata in vigore del provvedimento e l'esistenza di un ddl approvato in Commissione Giustizia sempre del Senato in tal senso. Nonostante anche le posizioni dei partiti siano state chiare: proroga generale, correggere le storture, dialogare e verificare davvero la tenuta (i costi e i reali risparmi) della riforma per modernizzare davvero la geografia giudiziaria, si prosegue su una strada che porterà al caos (costellata di decreti correttivi). Per tutte queste ragione venerdì, insieme al Cnf, agli Ordini e alle Associazioni forensi, abbiamo convocato con la nostra Assemblea dei delegati Oua, un incontro straordinario nazionale dell'Avvocatura (in Via del Governo Vecchio n.3, ore 10, presso la sede del Cnf)».

(Da Mondoprofessionisti dell’11.9.2013)